Sant’Antonio abate: un Centro di formazione professionale presso il Seminario di Cremona

Una fitta rete di aziende cerealicole e zootecniche del territorio collaborerà al percorso didattico offrendo competenze ed esperienze

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Nasce a Cremona il Centro di formazione professionale “Sant’Antonio abate”. La sua sede sarà nella estesa struttura del Seminario vescovile, in via Milano 5, dove tutto è già pronto per il varo ufficiale del nuovo percorso scolastico teso a qualificare professionalità nell’ambito agroalimentare e zootecnico, rispondendo ad un bisogno più volte espresso dalle aziende del territorio. Un progetto promosso dalla volontà di un gruppo di laici – professionisti e imprenditori, insegnanti e genitori – che lo hanno disegnato a più mani.

Insieme all’ente Seminario – giuridicamente riconosciuto per la gestione dei corsi – una fitta rete di aziende cerealicole e zootecniche del territorio collaborerà al percorso didattico degli studenti, offrendo competenze ed esperienze dirette ai ragazzi, in vista del loro futuro lavorativo.

La scuola, inizialmente rivolta al mondo agricolo, si aprirà poi a tutto il panorama imprenditoriale locale gestendo percorsi didattici volti a formare le competenze più richieste e urgenti a servizio delle imprese.

Il progetto si propone anche di raggiungere obiettivi educativi, qualificando ragazzi che manifestano intelligenza pratica, spesso non pienamente valorizzati nella scuola tradizionale, favorendo il loro ingresso nei settori produttivi. Il nuovo Cfp nasce con l’ambizione di riempire un vuoto che altre offerte formative sul territorio, radicate da tempo, hanno lasciato per diversi motivi.

Il metodo di insegnamento è il vero segreto sul quale gli ideatori di questo progetto hanno lavorato, a partire dal motto: «L’esperienza come conoscenza». «Non un metodo deduttivo incentrato sulla lezione frontale – spiega il direttore dei corsi, Stefano Mantovani – ma il lavoro in azienda, guidato da un maestro a sua volta al lavoro, sarà il centro e l’origine della programmazione didattica, basata dunque sul metodo induttivo. Oltre alle materie tradizionali sarà costruito attorno ad ogni ragazzo un percorso didattico ad hoc: nel corso del primo anno un giorno intero della settimana sarà impegnato in una visita in azienda e – dal secondo anno – il periodo di stage occuperà la maggior parte dell’impegno scolastico. Vogliamo una scuola che educhi all’apprendimento di una professione, che faccia dell’esperienza il motore principale di tutte le dinamiche della conoscenza, che valorizzi le intelligenze che normalmente non vengono considerate nei processi valutativi scolastici tradizionali e troppo spesso raggruppate nel solo voto di condotta: le intelligenze attivate dal senso di responsabilità, dalla capacità di puntualità e di lavoro in team. Aspetti che, invece, il mondo del lavoro tiene principalmente in conto».

A precisare il ruolo del Seminario in questo progetto è lo stesso rettore, don Marco d’Agostino: «Noi, come Seminario, siamo e saremo ente gestore dei nuovi corsi che partiranno nell’anno scolastico 2018/2019, come lo stesso liceo (scientifico e classico) “Vida” ospitato nelle nostre aule. Il nostro ruolo primario di formazione dei futuri presbiteri diocesani continua e resta separato da questo nuovo servizio che oggi parte e che ci auguriamo possa fare molta strada. Noi, lo voglio ribadire, saremo il soggetto giuridico che gestirà i corsi, nient’altro».

I corsi del nuovo Cfp partono in collegamento con il liceo paritario “Vida” e con la “Sacra Famiglia” per offrire un servizio diverso e innovativo per quei ragazzi (e quelle famiglie) che hanno deciso di intraprendere strade diverse per la propria formazione (e per quella dei loro figli).

La Regione Lombardia ha confermato l’accreditamento nei giorni scorsi e a gennaio si apriranno le iscrizioni per il prossimo anno scolastico.

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