San Bernardino Realino e la sua politica, “più alta forma di carità”

Il 17 dicembre a Castelleone ricordato a il copatrono con l'invito costruire la città della solidarietà più vera

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Il 17 dicembre a Castelleone è stato ricordato san Bernardino Realino, compatrono della  Parrocchia insieme ai santi Filippo e Giacomo. Alla 18 è stata presieduta l’Eucaristia, cui hanno partecipato le autorità con l’offerta del cero.

San Bernardino Realino è stato podestà a Castelleone dal 1562 al 1564, dove amministrò la giustizia con coscienza, generosità e integrità e con particolare attenzione verso gli umili, i poveri e gli indigenti. Il suo operato gli procurò il rispetto e la riconoscenza dei castelleonesi.

Il parroco, don Giambattista Piacentini, nella sua omelia ha sottolineato come la politica è  “la più alta forma di carità”, come sosteneva Paolo VI e di come san Bernardino possa ancora costituire una guida sicura per coloro che scelgono di spendere tempo, energia e passione nell’attività politica e amministrativa.

Don Giambattista, citando come esempio le qualità del santo “Sapiente nel giudicare, prudente nel consigliare, fu buono verso tutti, solo verso se stesso fu esigente”, ha augurato agli amministratori pubblici, alle autorità, a tutti coloro che svolgono un servizio a favore della comunità civile di costruire insieme, pur nelle legittime e diverse letture della realtà, la città della solidarietà più vera, servendosi di un cuore buono e grande, nel quale custodire la passione per il bene comune.

La Messa è terminata con la preghiera e la benedizione alla cappella di san Bernardino Realino.

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