Riflessione del Vescovo alla vigilia delle elezioni: «Abbiamo bisogno di star bene insieme»

Nell'omelia presso il santuario lauretano di S. Abbondio il grazie a quanti non si tirano indietro dall’impegnarsi per il bene di tutti, con un monito a non strumentalizzare il Vangelo e l'appello a tutti gli elettori perché non si sottraggano a fare la propria parte

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La tradizionale processione cittadina lauratana, nella serata di giovedì 2 maggio, ha ufficialmente aperto a Cremona il mese mariano. Tempo prezioso di fiducia, proprio guardando alla dimora di Nazareth, casa della fiducia. «Abbiamo bisogno di star bene insieme», ha detto il Vescovo nella sua riflessione, incentrata sul bene comune con un riferimento esplicito alle prossime elezioni e al ruolo dei cattolici, sia sul versante dei candidati che dei cittadini elettori.

Così mons. Napolioni ha auspicato un mese di maggio vissuto nella spiritualità mariana, ma non per distogliere dalla realtà, quanto piuttosto per aiutare «a vivere nel mondo da figli di Dio, da fratelli, sorelle, costruttori di giustizia e di pace, testimoni del Vangelo, che è infinitamente giovane, nuovo, primavera della fede della Chiesa e primavera dell’umanità, anche domani».

La serata è iniziata in Cattedrale, dove dal cero pasquale si è attinta la luce per accendere le candele che i fedeli hanno portato in processione per le vie del centro cittadino, naturalmente pregando il Rosario. Un percorso quasi a ostacoli tra i tavolini dei bar e un po’ differente dal solito, visto che all’imbocco di corso Matteotti – a motivo di un cantiere in vicolo Lauretano – la processione ha svoltato verso piazza Lodi, proseguendo poi per via Amati sino a S. Abbondio.

Ad aprire la processione i ministranti e i sacerdoti della città, poi i canonici e il Vescovo. Dietro il sindaco in fascia tricolore, le religiose e numerosi fedeli.

A loro in particolare si è rivolto il Vescovo nell’omelia a S. Abbondio, al termine del canto delle litanie. E subito il pensiero di mons. Napolioni è andato alle speranze e alle preoccupazioni che ciascuno ha affidato a Maria durante il tragitto. Con il desiderio, però, di allargare lo sguardo, perché «se il mondo si fa sempre più piccolo, come si fa a star bene davvero? Non si può star bene da soli, è impossibile!». «Abbiamo bisogno di star bene insieme», ha quindi affermato il Vescovo rivolgendo l’attenzione alle prossime elezioni.

E un primo pensiero è stato rivolto a quanti hanno deciso di impegnarsi in prima persona: «Ho il dovere di dire grazie – ha affermato – a tutti i credenti e gli uomini e le donne di buona volontà che non si tirano indietro dall’impegnarsi per il bene di tutti». Con parole indirizzate specialmente ai cattolici impegnati nella prossima sfida elettorale: «So che ci sono cristiani che hanno scelto di impegnarsi e di candidarsi nelle diverse liste, con diverse visioni della società e delle scelte da compiere. In particolare a ciascuno di loro stasera chiedo, in nome della Chiesa, di essere testimoni credibili e affidabili. Non di un valore rispetto a un altro, non a un pezzo di Vangelo rispetto a un altro. Anzi, chiedo, se possibile, di lasciare per un attimo il Vangelo nel cassetto. Che ognuno se lo legga e lo preghi, magari con la famiglia e con la comunità, per ritrovarvi le grandi ispirazioni; ma questo mese non è il momento di sbandierarlo. C’è spazio per tante letture del Vangelo, ma che portino al bene di tutti!».

Poi il Vescovo si è rivolto agli elettori: «Desidero sognare e sperare che a Cremona si veda una politica più bella che magari in altre città italiane. Che a Cremona non ci siano voti in meno, cioè persone più scoraggiate e tenute lontane da questo dovere civico, ma che i votanti siano più dell’altra volta. Perché è troppo facile criticare, lamentarsi, puntare il dito, scoraggiarsi, buttar via la vita. Mentre invece tutti dobbiamo fare la nostra parte!».

E ancora rivolto ai candidati: «Chiedo a tutti coloro che si mettono a disposizione della comunità, in particolare a chi si ispira alla fede, di trattare i fratelli e le sorelle a cui chiedono fiducia da adulti, da persone intelligenti. Dico a tutti: non diteci bugie, non fateci promesse illusorie, non vendeteci prodotti taroccati. Diteci la verità, con umiltà. Diteci come stano davvero le cose. Aiutateci ad aiutarci. Perché, se i tempi sembrano davvero bui e possono diventare violenti, tocca a noi scorgere il vero bene, farlo brillare, sceglierlo, custodirlo e testimoniarlo».

Poi parole di elogio per una città che «mi impressiona per la ricchezza di forme di solidarietà, di impegno e di servizio», grazie alla Caritas diocesana e insieme a «tutte le cooperative e i gesti di accoglienza che non si risparmiano nei confronti di chi soffre varie limitazioni alla propria dignità e alla propria libertà». «Questo è un patrimonio da custodire – ha sottolineato il Vescovo – del quale andare fieri e da moltiplicare attraverso l’impegno di tutti».

«Che cosa potrà pensare e sentire una madre di Dio e degli uomini – ha concluso mons. Napolioni – se noi ci dividiamo su ciò che è più essenziale, se noi facciamo degli interessi di parte, delle lotte di potere o, peggio, conquistiamo delle poltrone e non ci laviamo i piedi gli uni gli altri, a cominciare dagli ultimi?».

Mentre l’assemblea cantava il Magnificat, il Vescovo si è recato nella Santa Casa per l’omaggio a Maria. Durante la preghiera, un vero e proprio affidamento della città, con tutte le sue varie componenti. Un particolare riferimento è stato proprio per i futuri amministratori locali, per i disoccupati e i poveri, chiedendo a Maria anche un particolare sguardo sulla prossima visita pastorale.

 

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TeleRadio Cremona Cittanova
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