Psicofarmaci, guida all’uso sul sito del Centro Consulenza Familiare di Viadana

Uno strumento semplice e fruibile per pazienti e familiari che chiedono maggiori informazioni su un argomento spesso oggetto di disinformazione

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E’ disponibile sul sito del Centro Consulenza Familiare Onlus di Viadana una “Guida all’uso degli Psicicofarmaci” realizzata dal dott. Pasquale De Luca, specialista in psichiatria, psicoterapeuta consulente del CCF Viadana. Si tratta di un aiuto a pazienti e familiari che vogliono maggiori informazioni sull’argomento, senza finalità commerciali e/o di sponsorizzazioni da parte di Aziende del settore ( scarica qui il PDF ).

E’ lo stesso dottor De Luca a spiegare l’origine della esigenza di pubblicare una guida ragionata all’uso degli psicofarmaci, di facile fruizione da parte di pazienti e familiari, Esigenza che nasce – spiega –  da una duplice evidenza.

La prima evidenza è il consumo di psicofarmaci che appare ampiamente diffuso ed in crescita  sia in ambito metropolitano che rurale. E’ sempre molto difficile fornire dati certi su tale consumo, ma un recente studio del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) stima che circa sette milioni di italiani tra i 15 e i 74 anni (il 15,1% della popolazione) ne fa uso almeno una volta nel corso dell’anno. E’ importante segnalare anche l’uso di psicofarmaci tra i giovani (anche minorenni), provenienti da un mercato più o meno clandestino, che vengono utilizzati come “sostanza da sballo” associata ad alcolici. Bisogna notare, però, che pur aumentando il consumo di psicofarmaci, tendono a permanere nelle persone diversi pregiudizi e false convinzioni su questa classe di famaci:

Gli psicofarmaci annullano la tua volontà, ti trasformano…

Se li prendi rischi di andare in giro come uno zombie…

Se continui prenderli non puoi più farne a meno per tutta la vita…

E poi, infondo, queste medicine non contano niente…è tutta suggestione

In realtà gli psicofarmaci se usati seguendo precisi protocolli scientifici hanno dimostrato una efficacia pari a quella delle altre categorie di farmaci, senza particolari problemi di dipendenza e/o di astinenza alla sospensione.

E’ necessario disinnescare con l’informazione il pericoloso mix: maggior utilizzo + pregiudizi

La seconda evidenza è la presenza del dottor Google. Secondo uno studio del Censis più dell’80% degli italiani quando hanno un problema di salute cercano in rete la diagnosi e le eventuali terapie consigliate. Questo fenomeno è particolarmente accentuato nelle persone sotto i 40 anni, che sempre più spesso giungono alla visita dello specialista con una loro precisa idea sul disturbo. Non è in discussione il legittimo diritto all’informazione sui temi della salute. Ma si pone seriamente la questione sulla natura delle informazioni reperite in rete. I motori di ricerca mettono a disposizione diverso materiale, non sempre correttamente interpretabile da chi non ha una specifica preparazione. A ciò si deve aggiungere che molto di questo materiale risponde a finalità di tipo commerciale che tendono ad indirizzare verso l’utilizzo di un determinato farmaco o di una specifica tecnica diagnostico-terapeutica.

Da qui la necessità di informazioni non ambigue, di semplice comprensione, orientate all’utilizzo consapevole, basate sulla competenza professionale e su una solida esperienza clinica.

Solo così si possono formare pazienti critici, capaci di orientarsi con maggiore cognizione nella babele del Web.

Dott. Pasquale De Luca

Specialista in Psichiatria. Psicoterapeuta

Consulente CCF Viadana

TeleRadio Cremona Cittanova
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