Protagonisti di una vita contenta, sulla strada della santità

Il 7 novembre a Regona la Messa del Vescovo nel centenario della morte di san Vincenzo Grossi

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Avvicinarsi sempre più a san Vincenzo Grossi per poterlo imitare diventando protagonisti di una storia umana e cristiana altrettanto bella e fruttuosa: una storia di santità. Questo l’invito che il vescovo Antonio Napolioni ha rivolto la sera del 7 novembre a Regona di Pizzighettone presiedendo l’Eucaristia nella centenario della morte del santo sacerdote pizzighettonese.

Un «prete contento», ha ricordato rifacendosi al titolo di una canzone, ormai celebre, dedicata a don Grossi, così come di un recente musical. Gioia – ha sottolineato mons. Napolioni nell’omelia – data dal fatto che ogni creatura è stata pensata da Dio da sempre. «Siamo chiamati – ha detto il Vescovo – a essere sempre giovani e sempre più giovani. Giovane è chi vuole ancora imparare, chi si fida. La saggezza cristiana è quella degli umili, che scoprono sempre di più l’amore di Dio».

Mons. Napolioni ha quindi tratteggiato la figura di un san Vincenzo «astore attento, fantasioso e coraggioso», perché «alla scuola di Gesù, amante della vita». Un amore che porta sino al dono di sé. Eppure – ha messo in guardia il Vescovo – «stiamo rischiando di diventare sterili, perché abbiamo paura di dare la vita: non solo generando nuove creature, ma anche accettando la fatica che questo comporta per una società intera».

Da qui l’invito a essere persone «contente». Il termometro di questa gioia in base a quanto «la Parola di Dio ci lavora dentro» risvegliando «la passione missionarie, educativa, pastorale per la vita di tutti».

La Messa è stata concelebrata dai sacerdoti dell’unità pastorale di Pizzighettone, con il parroco moderatore don Andrea Bastoni. Presente anche il vicario zonale, don Pietro Samarini, e alcuni altri sacerdoti, in particolare quelli legati alla comunità pizzighettonese e alla figura del santo.

Presenti naturalmente le suore delle Figlie dell’Oratorio, che prestano servizio in queste comunità, e la famiglia pizzighettonese che, attraverso l’intercessione di san Vincenzo, ha ottenuto l’inspiegabile guarigione della figlia, quel miracolo che ha permesso di procedere nel processo di canonizzazione.

La serata è stata preceduta dalla preghiera della comunità davanti alla reliquia di san Vincenzo proprio nella chiesa di Regona, dove don Grossi fu parroco per 10 anni, dal 1873 al 1883.

Una reliquia – proveniente da Lodi – accolta il giorno precedente nella chiesa di S. Bassiano, a Pizzighettone, e che la stessa sera aveva fatto tappa anche presso la parrocchia di S. Rocco, in Gera d’Adda, che si è radunata per l’Eucaristia e alle 21 per la preghiera comunitaria.

Il 7 novembre, nella memoria liturgica del Santo, dopo la Messa in S. Rocco alle 8, nel pomeriggio un particolare momento di preghiera dedicato ai gruppi di ragazzi della iniziazione cristiana. Poi il trasferimento nella sua S. Patrizio in Regona.

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