Primo novembre in Cattedrale: i Santi, modelli di fede, guidano verso la gioia che vince sulle tribolazioni (VIDEO)

In Cattedrale il vescovo Napolioni ha celebrato la Messa nella solennità di Tutti i Santi

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Domenica 1 novembre il vescovo Antonio Napolioni ha celebrato la Messa per la solennità di Tutti i Santi nella Cattedrale di Cremona

Introducendo la celebrazione, prendendo spunto dalla Parola del giorno, il Vescovo ha richiamato i fedeli a percepire nei segni della grazia la possibilità di essere tutti votati alla santità, sul modello di «fratelli e sorelle cui guardiamo per essere aiutati nel cammino della fede».

All’assemblea, accorsa numerosa ma nel rispetto dei protocolli di sicurezza, il Vescovo Napolioni ha lanciato l’invito a salutare, nel proprio pensiero silenzioso, «il Santo o la Santa a cui si è particolarmente legati da un sincero sentimento di affetto e che si sente testimone di fede significativo e attuale per la propria vita».

La riflessione proposta nell’omelia ha invece permesso un approfondimento a partire da tre parole emblematiche: tribolazione, gioia e responsabilità.

«Il confronto con i fratelli che hanno dato la vita per Cristo – ha detto monsignor Napolioni – può e deve diventare occasione per riconoscere con gioia la misericordia di Dio, che perdona ogni nostra fragilità e ci conduce nella realizzazione della nostra santità».

Anche se questa deve passare attraverso grandi tribolazioni, come quelle narrate in Apocalisse da S. Giovanni Apostolo (o dalla sua comunità) che trovano un’eco nel momento che oggi siamo chiamati a vivere in questo tempo di epidemia. Oggi come allora – ha osservato il vescovo – è nostro compito riconoscere che c’è un sigillo, una moltitudine, un popolo che attraversa una grande prova. E oggi come allora, siamo tutti chiamati ad affrontare da uomini giusti le sfide che la storia ci impone, senza comunque sottrarci alla grande domanda di Giobbe sul senso del dolore ma permettendo, come fecero i Santi, «l’esplosione dei frutti di questo travaglio dell’umanità, di cui Maria è l’icona più eccelsa».

Con uno sguardo al futuro prossimo, monsignor Napolioni ha invitato a custodire nel proprio cuore la gioia della chiamata, che permette di vivere il proprio tempo da uomini liberi, responsabili, capaci di abbandonarsi con fiducia al Padre. Com’è tipico di coloro che papa Francesco definisce “i santi della porta accanto” che sono stati in grado di rispondere alla chiamata a vivere, oggi e per sempre, nella casa di Dio.

«Custodendo la gioia umana e cristiana piena e adulta – ha concluso Napolioni – sarà più vero l’annuncio del Natale, quale incontro con il Salvatore nella mitezza e nella misericordia e non nel risentimento». Perché «abitare la vita come figli di Dio fa vincere la gioia su ogni tribolazione».

Sara Pisani
TeleRadio Cremona Cittanova
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