Per la comunità cristiana il compito di guidare e sostenere la famiglia nel suo compito educativo

L'11 maggio a Soncino l'incontro del Vescovo con i genitori del gruppo Tabor, che domenica riceverà i Sacramenti

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La sera di mercoledì 11 maggio, presso il centro pastorale San Benedetto di Soncino, il vescovo Antonio Napolioni ha incontrato i genitori del gruppo Tabor, che domenica 14 maggio riceverà i Sacramenti dell’iniziazione cristiana. L’incontro, promosso dal parroco, don Mario Marinoni, ha trovato pronti i genitori, che volentieri sono accorsi ad ascoltare il Vescovo.

Dopo la presentazione del gruppo da parte della catechista suor Giovanna Albani, della Sacra Famiglia di Soncino, il Vescovo ha messo tutti a proprio agio richiamando il significato della serata: la ricerca del bene per i figli. Poiché nessuno ha questa ricetta, in un semplice ma sentito confronto si è ragionato a partire dalla realtà della vita dei ragazzi e delle famiglie per elevarsi a riconoscere il tesoro della presenza di Cristo nella vita di ogni uomo, adulto o bambino che sia.

I genitori non possono aspettare di essere perfetti per educare al bene i propri figli, tuttavia essere genitori resta il mestiere più importante e gratificante del mondo. Educare alla vita e alla fede è un obbiettivo da perseguire in famiglia.

E la comunità cristiana ha il compito di guidare e sostenere la famiglia nel suo compito educativo: “per educare un bambino e farne un uomo occorre l’intero villaggio”. Si è ricordato parafrasando un’immagine usata da Papa Francesco.

Nell’epoca attuale, in cui la prossimità e la fiducia sembrano venire meno, la comunità cristiana è chiamata a realizzare quel contesto educante in cui le famiglie non restano sole, ma possono aprirsi all’aiuto nella fiducia reciproca.

Il supermercato religioso che caratterizza la questa epoca provoca ad uscire dal Cristianesimo scontato che ognuno si è ritrovato addosso; è ora di passare a un Cristianesimo vissuto in assoluta libertà di scelta.

L’invito perciò è quello di interrogarsi sulla presenza di Gesù e tornare a lasciar risuonare la parola di Dio anche in casa, nell’ambito familiare. Un obiettivo della serata era senz’altro risvegliare la curiosità su Gesù alla vigilia dei sacramenti, proprio perché le parole del Vangelo della domenica precedente si realizzino nella vita di ognuno: il Cristo è venuto perché i suoi discepoli “abbiano la vita in abbondanza”. Con l’augurio di riscoprire questo tesoro si è conclusa la serata.

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