Per i giovani di Cremona la testimonianza di Marta, volontaria in una casa per giovani donne vittime di tratta

Il 22 marzo a S. Antonio Maria Zaccaria il secondo appuntamento quaresimale per i giovani della città: conclusione del percorso il 5 aprile al Maristella

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Nella serata di venerdì 22 marzo, una cinquantina di giovani provenienti dalle parrocchie cittadine si è ritrovata presso l’oratorio Sant’Antonio Maria Zaccaria per il secondo appuntamento delle Catechesi Quaresimali “Scelgo: voce del verbo credere”, organizzate dalla pastorale giovanile della zona III e da Azione Cattolica. In questa occasione la riflessione si è concentrata sul verbo “Riconoscere”. L’incontro è stato guidato dalla testimonianza di Marta Danelli, giovane ventunenne lodigiana che ha proposto la lettura del brano dei discepoli di Emmaus per sottolineare il proprio desiderio di riconoscere Gesù, come i discepoli, nel cammino che sta percorrendo.

La Parola diventa guida quotidiana, parola che sfida e talvolta rimprovera: è una guida scomoda, ma fondamentale. Marta, studente all’università di Bologna, a settembre ha deciso di intraprendere un’esperienza di volontariato: da sei mesi ormai vive a casa Magdala, una casa per giovani donne vittime di tratta, proposta dell’associazione “Albero di Cirene”. Marta partecipa anche a “Non sei sola”, iniziativa di ascolto delle ragazze costrette alla prostituzione.

La vita in casa Magdala è come la vita in una famiglia: si vogliono instaurare dinamiche di condivisione e di fiducia reciproca perché sincerità e onestà devono essere alla base del rapporto. Come in una famiglia non mancano i litigi, nei quali entrano in gioco anche abitudini e fattori culturali diametralmente opposti ai nostri. La soluzione spesso richiede tempo e fatica, si tenta di capire, si impara ad accettare e a scusarsi. Marta riconosce però di non essere sola in questo cammino, ci sono tanti volontari come lei, tanti professionisti pronti ad aiutare. Riconosce che la sua stessa famiglia l’ha sempre sostenuta e aiutata a trovare i giusti equilibri. Scherzando ha raccontato infatti che i suoi genitori sono il suo contatto con la realtà, che a volte perde nell’entusiasmo che la contraddistingue.

La testimonianza fresca, autentica e appassionata di Marta ha suscitato nei giovani molte domande e interventi.

Il prossimo incontro si terrà venerdì 5 aprile presso l’oratorio del Maristella e sarà incentrato sul verbo “Confermare”.

 

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