Pellegrinaggio degli adolescenti: il secondo giorno romano con la testimonianza di Michel Roy, segretario generale di Caritas Internationalis

Nella mattinata di martedì 29 marzo i ragazzi a gruppi hanno svolto un percorso alla riscoperta delle opera di misericordia: partenza dall'Ara Coeli e tappe nelle basiliche Santi Giovanni e Paolo al Celio, Santi Quattro Coronati e San Pietro in Vincoli

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Seconda giornata romana, tutta dedicata alla opere di misericordia, per i 130 adolescenti che stanno vivendo il pellegrinaggio diocesano promosso dalla Federazione Oratori Cremonesi. Per tutti l’appuntamento è stato nella mattinata di martedì 29 marzo presso l’Ara Coeli da dove, divisi in tre gruppi, i ragazzi hanno iniziato il loro itinerario che li ha portati sino a conoscere la realtà di Caritas Internationalis.

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Accompagnati dai collaboratori della FOCr, gli adolescenti cremonesi hanno fatta tappa al Colosseo e ai Fori Imperiali prima di vivere momenti di riflessione e approfondimento, attraverso alcuni laboratori e le testimonianze degli stessi collaboratori e di alcuni seminaristi. Le tappe, al Celio e al Colle Oppio, in tre basiliche.

In quella dei Santi Giovanni e Paolo al Celio (dove sono sepolti i fratelli martiri Giovanni e Paolo) attraverso l’immagine del Buon Samaritano di Van Gogh il seminarista Andrea Bassani ha aiutato a riflettere sulle opere di misericordia corporali.

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La tappa alla basilica dei Santi Quattro Coronati (presso l’omonimo monastero delle monache agostiniane) ha visto Beatrice Nicoletti della FOCr proporre, invece, l’immagine dei Crocifisso del writer Banksy come spunto per affrontare il tema della opere di misericordia spirituale.

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Ulteriore occasione di riflessione nella basilica di San Pietro in Vincoli (al cui interno è conservata la catena che, secondo la tradizione, avrebbe stretto il corpo dell’apostolo Pietro prigioniero a Gerusalemme) dove il seminarista Michele Gardani ha preso spunto dalla celebre fotografia di Sebastiao Salgado, scattata nel reportage in Etiopia dell’94, per aiutare i ragazzi ad approfondire il tema della preghiera.

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Un vero e proprio percorso storico-spirituale alla ricerca dei “talenti”, naturalmente legati alle opere di misericordia, filo conduttore di questo consueto pellegrinaggio, svolto quest’anno nel contesto dell’Anno giubilare.

Una riflessione che nel pomeriggio è proseguita grazie la testimonianza di Michel Roy, segretario generale di Caritas Internationalis. Concluso il percorso mattutino a gruppi, infatti, per tutti l’appuntamento è stato a Trastevere, a Palazzo San Calisto, dove si trovano alcuni Pontifici Consigli e la sede di Caritas Internationalis. Una realtà sorta nel 1951 per intuizione del futuro Papa Paolo VI come Conferenza internazionale delle Caritas. Il nome “Caritas Internationalis” arriva solo nel 1954, mentre bisogna attendere il 2004 perché Papa Giovanni Paolo II conceda lo status giuridico canonicale in riconoscimento del lavoro della Confederazione. Nel 2012 vengono approvati dal Vaticano i nuovi Statuti e Caritas Internationalis si conferma come il coordinamento umanitario, di sviluppo e per attività internazionali per conto dei suoi membri (le Caritas nazionali) e della Santa Sede.

Obiettivo di Caritas Internationalis – ha sottolineato il segretario Roy – è coordinare il lavoro di ogni Caritas nazionale al fine di dare assistenza alle popolazioni in caso di calamità o conflitti. Inoltre ha, tra le proprie finalità, quello di promuovere la giustizia e lo sviluppo, in particolare cercando di combattere la fame nel mondo e i problemi legati ai cambiamenti climatici. Sempre nel tentativo di salvare vite umane, alleviare le sofferenze e aiutare a ricostruire le comunità locali. Caritas Internationalis, infatti, promuove lo sviluppo umano integrale in modo che le persone in condizioni peggiori e le comunità più svantaggiate siano libere di prosperare e vivere in pace e dignità. Caritas Internationalis ha una propria delegazione presso l’Onu a New York e Ginevra.

Per i ragazzi degli oratori di Torre de’ Picenardi, Pieve d’Olmi, Pescarolo, Castelverde, Soncino, Pizzighettone, Bozzolo, Casalmorano e Sant’Ambrogio, Sant’Abbondio e Sant’Agata-Sant’Ilario in Cremona la tappa successiva è stata nella basilica di S. Messa in S. Maria per la Messa. Nell’omelia don Paolo Arienti, presidente della Federazione Oratori Cremonesi, ha tirato le fila del percorso della giornata, con una chiave tutta vocazionale.

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Nel tardo pomeriggio e in serata ogni gruppo oratoriano ha avuto quindi la possibilità di gestirsi autonomamente con i propri accompagnatori per visitare la Capitale e avere momenti di relax. Nella mattinata di mercoledì 30 gennaio l’ultimo appuntamento del pellegrinaggio: quello in piazza S. Pietro per prendere parte all’udienza generale di Papa Francesco.

Reportage della prima giornata di pellegrinaggio

L’incontro della delegazione cremonese con Papa Francesco

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