Oratorio di Caravaggio, presentato il progetto di ristrutturazione

I lavori, che prenderanno avvio a febbraio, prevedono una spesa di 3 milioni e mezzo di euro

image_pdfimage_print

Un progetto complessivo da tre milioni e mezzo di euro, di cui oltre un milione e passa reperito mediante operazioni immobiliari (riguardanti il campo da calcio dell’Iris ed un parcheggio) e mediante un contributo della CEI di 120.000 euro ed i circa due milioni e mezzo restanti da finanziare tramite assunzione di un mutuo. Tanto costerà la ristrutturazione dell’oratorio San Luigi di Caravaggio, un intervento non solo auspicato da più parti ma assolutamente necessario per mettere in sicurezza e rendere a norma le sue strutture.

La presentazione di ciò che la Parrocchia intende fare al riguardo si è tenuta la sera di mercoledì 24 gennaio, presso l’oratorio stesso, ad opera del parroco don Angelo Lanzeni e del vicario don Matteo Pini nell’ambito della settimana dell’educazione 2018.

Al vicario, dopo l’introduzione del parroco che si è soffermato sul significato dell’oratorio oggi (“Non solo Pietre in ordine ma una casa abitata, che sia luogo e scuola di accoglienza”), è toccato il compito di entrare nello specifico del progetto. “I lavori – ha raccontato don Matteo – cominciano a metà febbraio interessando due zone: il saloncino San Carlo, chiuso da un anno perché pericoloso, che verrà sanato con un intervento radicale allo scopo di trasformarlo in un teatro e in una sala polivalente, e la zona della sede degli scout, che verrà smantellata e rinnovata completamente. Nel giro di dieci giorni queste due aree del nostro oratorio dovranno essere libere. Poi si prevede la costruzione del nuovo bar dove adesso ci sono gli scivoli e la messa a norma di tutte le strutture”.

Nel caso che l’intero progetto si concretizzi (in termini temporali serviranno venti mesi in tutto ma la parrocchia oggi non vuole fare proclami) bisognerà pensare anche ad una sede alternativa e provvisoria per l’oratorio. “Abbiamo valutato – ha proseguito don Matteo – l’ipotesi di trasferirlo alla parrocchia di San Pietro ma siccome i lavori si fanno un pezzo alla volta per ora stabiliamo di chiudere metà oratorio dandoci appuntamento a giugno per decidere sul da farsi”.

Il termine giugno fa pensare al Grest. L’edizione 2017 ha avuto 540 iscritti con 140 animatori. Dove andranno quest’anno tutti questi ragazzi in caso di proseguimento dei cantieri? Anche qui le soluzioni sono al vaglio della parrocchia affinché il grest si svolga il più regolarmente possibile.

“C’è il campo sportivo dell’Iris – ha precisato don Pini – ma lì non vi sono strutture coperte, c’è San Pietro ma lo spazio non è poi così grande e ci sarà la parte dell’attuale oratorio libera dai cantieri: potremmo scorporare il grest per fasce d’età, oppure trasferirlo tutto al centro sportivo: decideremo dopo Pasqua”.

Infine don Matteo ha richiamato i presenti a dare ciascuno il proprio contributo. “Con un po’ di delusione – ha sottolineato – non ho ancora sentito un caravaggino che mi dia un’idea di come recuperare mille euro per pagare i lavori. Troppa gente si fa i fattacci propri dicendo che tanto ci pensano gli altri. No, non deve esse così. Occorre superare gli individualismi unendoci fra di noi”.

In chiusura, don Angelo ha risposto ad alcune domande del pubblico auspicando anche la costituzione di un comitato permanente che si occupi di seguire l’aspetto finanziario dell’operazione.

Facebooktwittermail