«Non sarete soli mai», settanta di cremonesi alla Macerata-Loreto

Il racconto del gruppo partito da Cremona per l'annuale pellegrinaggio. La telefonata di Papa Francesco: «Così la vita vale la pena»

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Non solo pellegrini, ma anche missionari. Si è svolto nella notte tra l’8 e il 9 giugno 2019 l’annuale pellegrinaggio dallo stadio di Macerata alla Santa casa di Loreto, che anche quest’anno ha coinvolto circa 100 mila persone da tutta Italia e non solo, tra giovani, adulti e bambini. Tra loro anche un gruppo di cremonesi, circa una settantina, che ha partecipato all’evento.

E’ appunto il vescovo Giancarlo Vecerrica a spiegare che all’alba, una volta raggiunta la meta, i pellegrini riceveranno il mandato di essere tutti missionari nel mondo. Parole riprese poi anche da papa Francesco nella tanto attesa telefonata che precede la Santa Messa di Sabato sera: “Così la vita vale la pena”.

Oltre alla chiamata del Santo Padre, anche due brevi testimonianze introducono i pellegrini al titolo di questa quarantunesima edizione intitolata “Non sarete soli mai”. Sono le esperienze di Tilly e Ionata, seguite durante la notte dalle parole di Asmae Dachan, giornalista italiana di origini siriane.

Così come nella vita di Ionata, segnata dalla malattia e morte di Caterina, sua moglie, anche nel cammino verso la Madonna di Loreto, molti fanno esperienza di “Una compagnia che non finisce più”: chi rimane indietro, poi incontra qualcuno che lo riporta sulla strada; se qualcuno non può proseguire si lascia soccorrere da un medico che aspetta al bordo del sentiero. Tutti, però, possono arrivare al santuario e affidare le proprie personali intenzioni alla Madonna.

«Abbiamo camminato alla ricerca di qualcosa, di qualcuno, di un avvenimento – racconta Giulia, una delle giovani pellegrine partite da Cremona -, che facesse si che non fossimo più soli, mai, che accadeva ora. La fatica e la stanchezza diventavano effimere guardando migliaia di persone camminare una notte intera seguendo la croce. Che meraviglia vederne dal fondo le figure poco distinte con le fiaccole sollevate al cielo, prima che sorgesse l’alba. Mai più soli perché Cristo “è con noi tutti i giorni, fino alla fine del mondo.”
Abbiamo incontrato persone grazie alle quali la fatica del cammino diventava la conferma di quella presenza che illumina la strada anche in tempi bui. E ancora una volta, così come lo scorso anno, l’affanno dovuto a tanti chilometri di cammino e ore di veglia, si tramuta in stupore alla vista della meta, la casa della Madonna, la ragazza da cui tutto è iniziato.

 

TeleRadio Cremona Cittanova
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