Mons. Napolioni nel ricordo di sant’Imerio: «Il vescovo fa crescere una comunità capace di vivere il Vangelo»

Martedì 18 giugno la Messa in Cattedrale, dove sono conservate le spoglie del patrono secondario della città e della diocesi di Cremona

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È alla comunità, con la propria missione di santità attraverso un annuncio vissuto con la trasparenza della vita, che il vescovo Antonio Napolioni ha guardato in occasione della memoria liturgica di sant’Imerio, patrono secondario della città e della diocesi di Cremona. L’occasione è stata la Messa presieduta in Cattedrale la mattina di martedì 18 giugno, dopo la preghiera delle Lodi insieme ai canonici del Capito della Cattedrale.

Al centro dell’omelia proprio la figura di questo santo vescovo di Amelia, presso Terni, di cui il vescovo Liutprando nel 965 il ottenne le reliquie (ancora oggi conservate nella cripta della Cattedrale). Onorato come patrono della città e della diocesi, la venerazione per sant’Omobono ne fece affievolire il culto.

«Il vescovo è santo – ha affermato mons. Napolioni – se la comunità cresce, vive, accoglie il Vangelo e lo testimonia con coraggio». Una «capacità viene da Dio», ha proseguito leggendo questa «capacità» come «lo spazio del cuore, l’umiltà di Maria, l’ascolto obbediente della Parola».

Da qui la missione della Chiesa. Ha continuato il Vescovo facendo riferimento alla pagina evangelica (Lc 10,1-9). Una missione di santità, e di annuncio attraverso la trasparenza della vita di ciascuno, fiduciosi che il Signore continua a scrivere con il suo dito questa lettera di amore agli uomini – ha affermato in riferimento alla prima lettura (Cor 3,1-6) –: servendosi anche di noi».

Il pensiero del Vescovo non è stato solo per sant’Imerio. «Mai Cremona ha avuto un tempo di abbondanza di santi come l’attuale, almeno in termini di riconoscimento da parte della Chiesa», ha detto infatti citando san Vincenzo Grossi, il beato Arsenio da Trigolo, san Francesco Spinelli, insieme anche alle altre figure «che stiamo cercando di approfondire: non tanto come studio, ma come messaggio».

 

18 GIUGNO
Sant’Imerio, vescovo (memoria)
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