Mons. Napolioni: «Come i Magi proviamo anche noi a costruire strade e città nuove»

Nella mattinata di giovedì 6 gennaio la solenne Eucaristia presieduta dal Vescovo in Cattedrale

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“I Magi, che si sono messi in viaggio seguendo un profondo desiderio, sono divenuti a tutti gli effetti stelle che guidano e invitano ciascuno di noi ad essere pellegrini della fede alla ricerca della vera luce, che è il Signore”

Nella mattina di giovedì 6 gennaio, mons. Antonio Napolioni ha aperto in questo modo la celebrazione dell’Eucaristia – nella Cattedrale di Cremona – in occasione della solennità dell’Epifania.

“La festa che oggi celebriamo – ha ricordato il Vescovo nell’omelia – ci ricorda, ancora una volta, che il modo di essere re di Dio è in quel bambino. La regalità del nostro Signore non si manifesta con il potere, ma in modo più delicato”.

Ciò non significa però, secondo mons. Napolioni, che “l’Epifania di Dio sia meno visibile. La luce di Dio, infatti, riveste la città degli uomini, come raccontato dal profeta Isaia nella prima lettura, rendendoli orgogliosi, felici per la Sua presenza”. Un orgoglio che troppo spesso rischia di diventare presunzione, “e questo accade quando, invece di accogliere la Parola con docilità di cuore, si pretende di padroneggiarla e servirsene per affermare la propria superiorità”.

Il Vescovo ha invece insistito sulla discrezione con cui il Cristo, luce vera, si affaccia al mondo degli uomini. “Gesù, con la sua venuta, non porta lotte, o divisioni. Al contrario quel bambino regna nel cuore dei semplici, dei curiosi, degli affamati di verità e giustizia”.

Concludendo la propria riflessione, mons. Napolioni ha voluto rivolgere un’ultima volta lo sguardo ai Magi che, “avendo riconosciuto il luogo ed il mistero che la stella aveva svelato loro, decisero di non tornare per la città, sospettando che fosse distratta, divisa, deserta. Piuttosto inventarono una nuova strada”. Ed è questo il compito che ha voluto affidare a tutti i fedeli presenti: “Proviamo anche noi a costruire nuove strade e città, ovvero quel Regno di Dio che Gesù è venuto ad annunciare. È questa la rivoluzione cristiana a cui, ciascuno di noi, nella libertà, è quotidianamente chiamato”.

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Quello di accogliere la luce portata dal Cristo è quindi un impegno costante per ogni cristiano, non soltanto legato al tempo di Natale. A ricordare come la vita cristiana non sia fatta semplicemente di momenti è stato il tradizionale annuncio del giorno di Pasqua, che ogni anno viene cantato durante la Messa dell’Epifania. Al termine del Vangelo è’ dunque stata proclamata la data della Pasqua – domenica 17 aprile – e dei principali momenti dell’anno liturgico, che da essa scaturiscono: mercoledì 2 marzo l’inizio della Quaresima e domenica 5 giugno la Pentecoste, mentre l’Avvento comincerà domenica 27 novembre. Il tradizionale rito vuole infatti ricordare come, per la Chiesa, la celebrazione della Pasqua sia, a tutti gli effetti, il centro del Mistero di salvezza di Dio.

Andrea Bassani
TeleRadio Cremona Cittanova
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