«Siate martiri dello studio e della ricerca». Questo l’augurio formulato dal vescovo Napolioni a docenti, ricercatori e studenti della sede cremonese dell’Università Cattolica. Con una precisazione d’obbligo: «So che voi già vi ci sentite martiri – ha scherzato –. Martiri significa testimoni, compromessi, coinvolti pienamente in ciò che studiate, ricercate e insegnate. Di venditori di fumo ne abbiamo già troppi! Abbiamo bisogno, invece, di chi ci crede e porta avanti le cose in cui crede».
L’occasione è stata la prima visita del vescovo Napolioni all’ateneo di via Milano, nella cui aula magna ha presieduto l’Eucaristia nella mattinata di martedì 12 aprile. Una celebrazione che si è svolta nel contesto della 92ª Giornata per l’Università Cattolica del S. Cuore, del 10 aprile scorso, dal titolo “Nell’Italia di domani io ci sarò”.
Accanto a mons. Napolioni era presente anche il vescovo mons. Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale e coordinatore della pastorale in Università Cattolica. È stato proprio lui, nel saluto iniziale, a ricordare l’affettuoso legame con il nuovo vescovo di Cremona, con il quale ha condiviso gli anni della formazione nelle Marche. Il pensiero è andato anche al pellegrinaggio giubilare del 9 aprile scorso a Roma, cui hanno preso parte anche alcuni cremonesi.
Richiamando quindi il tema della Giornata universitaria, mons. Giuliorodi ha ribadito l’importanza di affrontare insieme ai giovani «le sfide non semplici e non scontate di questo futuro, ma siamo certi che con l’impegno di tutti potremo continuare a vivere la grande storia del nostro Ateneo».
Inziando l’omelia mons. Napolioni ha guardato con simpatia alla «bellissima assemblea» presente, perché «non capita così spesso – ha spiegato – di avere un età media così bassa. Ma al di là del dato anagrafico l’Università è sempre un’assemblea così bella». E fotografando quella che è l’ordinaria attività di questa struttura, il Vescovo ha sottolineato come ciò ne faccia «una comunità di ascolto, di riflessione, di ricerca, di approfondimento. È una fucina del futuro!».
Poi un messaggio chiaro: «Non siamo soli!». Un aspetto sottolineato guardando naturalmente al Creatore, «che non smette di crearci e ricrearci», prendendosi cura di ciascuno ogni giorno della sua esistenza. Da qui la definizione di ogni «creatura», come un «semilavorato».
L’attenzione è poi andata naturalmente all’Università Cattolica, con la sua specifica modalità di guardare al mondo e di vivere il rapporto scienza-fede, «tra realtà umana e mistero, che allarga lo sguardo e approfondisce il senso e dà più penetrazione della realtà».
Mons. Napolioni si è quindi soffermato sulla pagina evangelica in cui Gesù si definisce «pane della vita». Un tema quello del pane e del cibo caro a chi, come gli studenti cremonesi della Cattolica, si stanno specializzando nel campo dell’economia e dell’agroalimentare. Non è mancato il richiamo a Expo e alle questioni di giustizia e solidarietà, prima di un richiamo al trascendente.
«Se il vostro studio sarà veramente “cattolico” – ha detto il Vescovo – non solo avrete categorie interpretative per la società, ma avrete uno sguardo sul Mistero. Per cui al microscopio o al monitor del computer ci sarà un momento nel quale potrete dire: sei Tu!». E ancora: «È il tuo pane che si spezza e ci rende capaci di una fantasia intellettuale, sociale e morale, di cui abbiamo estremo bisogno. E allora, ragazzi, seguendo i vostri docenti, esplorate queste vie, osate pensare in grande. Osate ascoltare la Parola e non lasciarla nel cassetto dei gesti religiosi: apritelo e fate sentire al vostro cuore che quella Parola è sapiente e si incarna in tutti i percorsi dell’esistenza, dagli affetti al lavoro, dalla politica all’economia, dal gestire le cose di ogni giorno a costruire la città di domani».
Tra i concelebranti mons. Luciano Baronio, che dall’inizio di questo anno accademico ricopre l’incarico di assistente pastorale della sede piacentina della Cattolica, e il cremonese don Maurizio Compiani, assistente della sede cremonese dal 2013, dopo una prima esperienza dal 2005 al 2008. È stato lui, al termine della Messa, a porgere il ringraziamento, da parte della comunità universitaria, ai due vescovi. A mons. Napolioni è stata quindi donata una statuetta del Buon Pastore, quale segno del suo ministero in terra cremonese.
Photogallery della celebrazione