Mons. Lafranconi al Natale dello sportivo: “Allenate a essere uomini eccellenti”

Venerdì 17 dicembre al Cambonino la tradizionale serata promossa dal CSI con il saluto e il grazie al Vescovo per la vicinanza dimostrata negli anni di ministero a Cremona

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Educare all’umano, allo spirito della giusta competizione e alla globalità dell’esperienza. È questo il messaggio emerso la sera di giovedì 17 dicembre al Cambonino in occasione del Natale dello Sportivo. Il tradizionale appuntamento promosso dal Comitato cremonese del Centro Sportivo Italiano si è svolto anche quest’anno nella chiesa di S. Giuseppe. #Sportumano lo slogan di questa serata di preghiera e testimonianze, che è stata anche l’occasione per il saluto ufficiale al vescovo Lafranconi al termine del proprio ministero.

L’incontro, organizzato in collaborazione con la Parrocchia “Ss. Nazario e Celso in S. Giuseppe” del Cambonino e animato con il canto dal coro dell’Oratorio di Arzago d’Adda, è iniziato con il “lucernario”. La fiamma del cero retto dal Vescovo è servita ad accendere le tre candele dell’Avvento poste ai piedi dell’altare, contornato da bandiere del CSI e segni distintivi dei vari sport: borracce, palloni da calcio, pallavolo e basket, bandierine da guardalinee, racchette da volano e da ping pong.

All’inizio della celebrazione ha preso la parola il presidente provinciale del CSI, Daniele Zanoni, che nel suo indirizzo di saluto ha voluto anche ringraziare il Vescovo per l’attenzione e l’accompagnamento dimostrato negli anni di episcopato a Cremona, durante il quale ha offerto tante occasioni di stimolo e riflessione, non senza qualche “bastonata”.

Il saluto del presidente provinciale del CSI, Daniele Zanoni

La serata è quindi entrata nel vivo con le provocazioni offerte in un monologo teatrale. Sotto i riflettori Marco Rossetti, che ha letteralmente vestito i panni di un allenatore esigente e severo per il “bene” dello sport. Ne è emersa una idea di sport che deve prevalere sempre su tutto.

La prima parte del monologo

Poi il clima è radicalmente cambiato, lasciando spazio a tre video testimonianze di alcuni ragazzi: Simone Corrado, 19enne di Casanova del Morbasco, canoista da 10 anni; Anna Rossi, 16enne di S. Imerio, dove gioca a pallavolo dopo molti anni da nuotatrice; e Davide Barosi, 16enne originario di Calvatone, che attualmente vive a Torino essendo portiere nelle Giovanili della Juventus. Esperienze che hanno aiutato tutti i presenti, in particolare gli adulti dirigenti e allenatori, a prendere coscienza della preziosità della vita che è posta nelle loro mani.

Le video testimonianze di alcuni giovani atleti

Parole che hanno dato nuova luce alle riflessioni dell’attore-allenatore, che ricollegandosi al tema della serata ha iniziato a guardare ai propri ragazzi non solo come a delle macchine agonistiche.

La seconda parte del monologo

Proprio da questo intervento teatrale (insieme alla pagina evangelica tratta dal capitolo 3 di Luca, letta poco prima dal parroco del Cambonino, don Alberto Martinelli) è partito il Vescovo per la sua riflessione, nella quale ancora una volta ha richiamato la necessità di qualificare la proposta sportiva e l’attività di quanti collaborano nelle società sportive nei diversi ruoli, ma sempre giocando un impegno di tipo educativo educativo.

Quindi, riprendendo la domanda posta a Gesù – “che cosa devo fare?” – mons. Lafranconi ne ha attualizzato la risposta focalizzando lo sguardo sullo sport. “Devo fare l’allenatore – ha detto – tenendo presente che obiettivo del mio impegno, del mio lavoro e della mia passione è “ricavare” un uomo eccellente: che abbia il rispetto degli altri, che sappia fare squadra, che non diventi violento e aggressivo nel gioco, che non ceda ai compromessi, che non usi i sotterfugi, che non accondiscenda alla partite truccate. Cose normali! Ebbene, vi auguro buon Natale perché tutti gli educatori e tutti gli sportivi sappiano fare queste cose normali”.

L’omelia dell’amministratore apostolico mons. Dante Lafranconi

Prima della conclusione non è mancato l’intervento del consulente ecclesiastico del CSI cremonese, don Paolo Arienti, che insieme ai ringraziamenti ha voluto offrire un’ulteriore occasione di riflessione, consegnando il testo di un’intervista rilasciata dall’allenatore di Davide Barosi: Edoardo Sacchini, cremonese classe 1975, originario di Sospiro, per il quale quella la propria professione rappresenta una vera e propria “vocazione”. [Leggi l’intervista integrale]

I ringraziamenti del consulente del CSI cremonese, don Paolo Arienti

Non è mancato un omaggio a mons. Lafranconi, come saluto e ringraziamento da parte del CSI di Cremona. La celebrazione si è quindi conclusa con il mandato da parte del Vescovo e la fiamma di quelle candele accese a inizio serata che hanno illuminato l’intera chiesa, propagandosi tra i banchi, dove erano posizionati tanti cerini. Quindi la benedizione finale, cui ha fatto seguito il momento di ritrovo informale negli ambienti dell’oratorio per il brindisi natalizio.

Photogallery della serata

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