Riflessioni sulla Passione – Parte terza

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Discese agli inferi

Come abbiamo detto, la morte di Cristo avvenne per la separazione della sua anima dal corpo, come avviene per tutti gli altri uomini. Ma la divinità era così inscindibilmente unita all’uomo Cristo, che, nonostante la avvenuta separazione dell’anima dal corpo, essa rimase sempre presente sia all’anima che al corpo, sicché il Figlio di Dio, mentre col suo corpo era nel sepolcro, con la sua anima discese all’inferno. Ecco perché i santi Apostoli dissero: “Discese agli inferi”.

Per quali motivi discese agli inferi

Vi sono quattro ragioni per spiegare perché Cristo scese con la sua anima agli inferi.

1- Per sottomettersi interamente alla pena del peccato e così espiarne tutta la colpa

Infatti, la pena dovuta al peccato non consisteva solamente nel dover subire la morte del corpo, ma anche una sofferenza dell’anima perché anch’essa aveva concorso al peccato. Perciò dopo la morte, prima della venuta di Cristo, discendeva all’inferno. Anche Cristo, per sottomettersi totalmente alla pena dovuta ai peccatori, volle così non soltanto morire ma anche discendere con la sua anima all’inferno. Il salmo può perciò dire di lui: “Sono annoverato tra quelli che scendono nella fossa, sono come un uomo ormai privo di forza” (Sal 88,5). Cristo però discese agli inferi in maniera diversa da come vi erano discesi gli antichi padri. Essi vi erano discesi per necessità e vi erano stati condotti e trattenuti contro la loro volontà. Cristo invece con autorità e liberamente. Perciò si dice di lui: “Sono annoverato tra quelli che scendono nella fossa, sono come un uomo ormai privo di forza” (Sal 88,8). Gli altri, quindi, vi erano come schiavi, mentre Cristo come uomo libero.

2 – Per aiutare in modo perfetto tutti i buoni, suoi amici

Cristo aveva infatti amici non solo nel mondo, ma anche agli inferi. Si è infatti suoi amici in proporzione alla carità. Ma negli inferi c’erano molti che erano morti nella carità e con la fede nel futuro Messia, come Abramo, Isacco, Giacobbe e Davide e molti altri uomini giusti e perfetti. E poiché Cristo aveva visitato i suoi che erano nel mondo e aveva loro portato aiuto con la sua morte, volle far visita anche ai suoi che si trovavano agli inferi e aiutarli con la sua visita: “Penetrerò in tutte le profondità della terra, visiterò tutti coloro che dormono e illuminerò tutti coloro che sperano nel Signore” (Sir 24,45, Volgata).

3 – Per trionfare totalmente sul diavolo

Uno infatti trionfa totalmente su un altro, quando non solo lo vince sul campo, ma gli occupa anche la sede del regno e la casa. Orbene, Cristo aveva trionfato del diavolo e lo aveva vinto sulla croce, come affermò lo stesso Gesù quando disse: “Ora è il giudizio di questo mondo, ora il principe di questo mondo – cioè il diavolo – sarà gettato fuori” (Gv 12,31), cioè dal mondo. Perciò, per trionfare di lui in maniera totale, Gesù volle togliergli la sede del suo trono e legarlo nella sua casa che è l’inferno. Scendendovi distrusse tutti suoi beni, lo legò e gli strappò la sua preda, come dice l’Apostolo: “Avendo privato della loro forza i Principati e le Potestà, ne ha fatto pubblico spettacolo dietro al corteo trionfale di Cristo” (Col 2,15). Inoltre, avendo in precedenza già ricevuto il potere sul cielo e sulla terra, Cristo volle in tal modo prendere possesso anche dell’inferno, affinché – come afferma l’Apostolo – “nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra” (Fil 2,10) e i suoi discepoli nel suo nome scacciassero i demoni (cf. Mc 16,17).

4 – Per liberare i santi che si trovavano agli inferi

Cristo, infatti, come volle sottostare alla morte per liberare da essa i viventi, così volle discendere agli inferi per liberare coloro che vi si trovavano. Scriveva in proposito il profeta Zaccaria: “Quanto a te, per il sangue dell’alleanza con te, io estrarrò i tuoi prigionieri dal pozzo senz’acqua” (Zac 9,11) e Osea profetizzò: “O morte, sarò la tua morte; o inferno, sarò il tuo morso” (Os 13,14). Infatti, sebbene Cristo abbia sconfitto totalmente la morte, non distrusse completamente l’inferno ma soltanto lo corrose, perché non liberò tutti dall’inferno ma solo quelli che erano senza peccato mortale: cioè quelli che erano personalmente senza peccato originale, in quanto ne erano stati mondati dalla circoncisione, ed erano senza peccato attuale, e che vi erano trattenuti in forza del peccato di Adamo dal quale, quanto alla natura, non potevano venire liberati che da Cristo. Vi lasciò invece coloro che erano in peccato mortale. Per questo è detto: “O inferno, sarò il tuo morso“.
Ora è perciò chiaro che Cristo discese agli inferi e perché.

Immagine: Discesa agli inferi, Beato Angelico

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