Liturgia del Paradiso

Brevi meditazioni sull'eterna beatitudine che ci attende
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1 novembre

TUTTI I SANTI

Dalla Liturgia

Seconda lettura

È già un fatto compiuto – Come la risurrezione del Cristo non è chiara con evidenza a tutti, ma è oggettodella fede, così la vita nuova del cristiano non è èper tutti una realtà concreta e tangibile. E coloro che si rifiutano di riconoscere il Cristo si chiudono alla possibilità di riconoscere anche la vita di Dio presente nei santi e in tutti i veri credenti. Molto dipende da noi: se veramente viviamo da figli di Dio, manifestiamo l’amore del padre e invitiamo gli uomini a riconoscerlo.

Dalla prima lettera di Giovanni apostolo

Carissimi, vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente!
La ragione per cui il mondo non ci conosce è perché non ha conosciuto lui.
Carissimi, noi fin dora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo cosi come egli è.
Chiunque ha questa speranza in lui, purifica se stesso, come egli è puro.

Parola di Dio.

Vangelo

La rivincita finale – Ecco la porta d’ingresso del regno di Dio. Vi passeranno solo i poveri, i piccoli, gli umili, i vinti, gli oppressi. Queste beatitudini rinviano direttamente alla situazione angosciosa degli Ebrei in Egitto, i quali, secondo il libro dell’Esodo, erano poveri, schiavi, perseguitati, affamati, oppressi e non ne potevano più. Ma per questi sventurati, di ieri e di oggi, è giunto il liberatore. Le beatitudini sono quindi come un’altra pasqua, l’annuncio di una novità, di una speranza realizzata, di una liberazione avvenuta. Ma non è scomparso il lungo corteo di coloro che sono vicini alla disperazione; cercare il Cristo significa unirsi a loro, prendere le loro difese e servire la loro speranza.

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:

«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».

Parola del Signore.

2 novembre

COMMEMORAZIONE DI TUTTI I FEDELI DEFUNTI

Dalla Liturgia – Terza Messa

Prima lettura

Immortalità dei giusti – La vita è un continuo non-senso: malati che soffrono senza motivo, malvagi che prosperano negli affari, innocenti che muoiono vittime dell’ingiustizia e della sopraffazione. Come si può credere in Dio e confidare nella sua Protezione? È un ragionamento che sentiamo ripetere spesso, perché dal nostro punto di vista le cose non quadrano affatto. Ma è solo apparenza. In realtà, la vita dei giusti, con tutte le loro prove e sofferenze, è un camminare incontro a Dio, e la loro speranza è piena di immortalità. Il Cristo, con la sua risurrezione dai morti, ha dato «corpo» a questa speranza.

Dal libro della Sapienza

Le anime dei giusti sono nelle mani di Dio, nessun tormento li toccherà. Agli occhi degli stolti parve che morissero, la loro fine fu ritenuta una sciagura, la loro partenza da noi una rovina, ma essi sono nella pace.

Anche se agli occhi degli uomini subiscono castighi, la loro speranza resta piena d’immortalità. In cambio di una breve pena riceveranno grandi benefici,

perché Dio li ha provati e li ha trovati degni di sé; li ha saggiati come oro nel crogiolo e li ha graditi come l’offerta di un olocausto.

Nel giorno del loro giudizio risplenderanno, come scintille nella stoppia correranno qua e là. Governeranno le nazioni, avranno potere sui popoli e il Signore regnerà per sempre su di loro.

Coloro che confidano in lui comprenderanno la verità, i fedeli nell’amore rimarranno presso di lui, perché grazia e misericordia sono per i suoi eletti.

Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE

Dai Salmi 41-42 (42-43)

R/. L’anima mia ha sete del Dio vivente.

Come la cerva anela
ai corsi d’acqua,
così l’anima mia anela
a te, o Dio.

L’anima mia ha sete di Dio,
del Dio vivente:
quando verrò e vedrò
il volto di Dio?

Avanzavo tra la folla,
la precedevo fino alla casa di Dio,
fra canti di gioia e di lode
di una moltitudine in festa.

Manda la tua luce e la tua verità:
siano esse a guidarmi,
mi conducano alla tua santa montagna,
alla tua dimora.

Verrò all’altare di Dio,
a Dio, mia gioiosa esultanza.
A te canterò sulla cetra,
Dio, Dio mio.

Perché ti rattristi, anima mia,
perché ti agiti in me?
Spera in Dio: ancora potrò lodarlo,
lui, salvezza del mio volto e mio Dio.

(Messalino quotidiano dell’assemblea ed. EDB, 1984)

Immagine: Beato Angelico, Predella della Pala di Fiesole, particolre.