Messa dell’arcivescovo Perego al Caimi di Vailate

Proprio qui l'Arcivescovo di Ferrara-Comacchio nacque il 25 novembre 1960

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Messa solenne mercoledì 31 maggio all’ospedale Caimi di Vailate con un celebrante d’eccezione: monsignor Giancarlo Perego, arcivescovo di Ferrara-Comacchio ed abate di Pomposa. Proprio al Caimi il prelato di origini agnadellesi è nato il 25 novembre del 1960, «potendo beneficiare – come ha detto nel suo saluto introduttivo Mario Berticelli, presidente della Fondazione Ospedale Caimi Onlus – delle attenzioni dispensate in un luogo come questo, dove si operava nel rispetto della dignità umana e dello spirito cristiano, valori che la struttura, pur avendo saputo evolversi, non ha mai perduto».

Diversi i sacerdoti che hanno affiancato mons. Perego sull’altare allestito in cortile. Presenti alla Messa (uno dei tanti eventi ricompresi nella diciannovesima edizione della rassegna “Anziani insieme per le età”, targata Ospedale Caimi ed iniziata domenica 28 maggio) le autorità civili, i carabinieri della stazione di Vailate, il presidente dell’ARSAC (l’associazione delle Rsa della provincia di Cremona) Walter Montini, numerosi ospiti del Caimi ed altrettanti cittadini, vailatesi ma non solo.

La corale della Fondazione ha allietato la messa con i suoi canti mentre i figuranti della rievocazione storica del pellegrinaggio parrocchiale al santuario di Caravaggio, in costumi d’epoca, hanno animato l’offertorio.

Anche il sindaco Paolo Palladini ha rivolto un saluto pubblico all’Arcivescovo, parlando a nome della comunità vailatese: «Rinnoviamo il nostro augurio – ha affermato – affinché il suo ministero sia foriero di valori di solidarietà e sia un punto di riferimento per tutti».

Nell’omelia, facendo riferimento all’anniversario della visitazione di Maria Vergine ad Elisabetta, monsignor Perego ha paragonato i gesti che compì la Madonna nei confronti della cugina (premura, saluto, preghiera e tempo da dedicare) a quelli che quotidianamente avvengono in luoghi come quello in cui lui stava celebrando l’Eucarestia. «Avere un ospedale come questo – ha sottolineato – significa, per una comunità, avere un luogo che stimola la responsabilità sociale, avere un tesoro che educa alla solidarietà. Prego perché il Caimi resti sempre un luogo di accoglienza, di cura e di tutela della vita e che Maria ci renda capaci di essere visitatori di questo stesso luogo con le qualità che lei ci ha insegnato».

A fine celebrazione il saluto di Paolo Regonesi, direttore generale della Fondazione Ospedale Caimi Onlus: «Ricordando il discorso di mons. Giancarlo nella Messa di ordinazione episcopale, quando parlò di due valigie che idealmente avrebbe portato con sé a Ferrara, ecco che noi gliene doniamo altrettante chiedendogli di portare, in una, quella dei ricordi, il ricordo nostro e di tutte le persone che abbiamo nel cuore e, nell’altra, quella dei sogni, una somma raccolta fra gli ospiti e i collaboratori del Caimi che l’Arcivescovo stesso deciderà in quale opera di carità impiegare».

f.c.

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Il Caimi di Vailate

La storia della Fondazione Caimi affonda le proprie radici nel XVII secolo, quando la popolazione della zona, già povera, viene duramente colpita e decimata dalle epidemie e dalle carestie. In quel periodo sono numerose le iniziative spontanee, in special modo da parte di religiosi, avviate per venire incontro ai bisogni della gente. Così nella nella seconda metà del XVII secolo nasce l’idea di creare in Vailate una vera e propria struttura ospedaliera idonea a portare assistenza e cure sanitarie alla popolazione. Tale progetto accomuna le volontà testamentarie di tre sacerdoti di origine vailatese: don Pietro Garioli, don Giuseppe Nazarri e don Giovanbattista Caimi. L’idea si concretizza nel 1792 quando l’Ospedale degli infermi di Vailate avvia la propria attività, rendendo disponibili 8 posti letto. La sede era ubicata sulla via principale di Vailate, nello stesso luogo dove ci troviamo oggi.

La realtà della Fondazione Caimi, nome ereditato da uno dei cofondatori, ha radici profonde nella storia della comunità vailatese ed è ispirata ai principi dell’accoglienza e della. La capacità ricettiva si è sempre mantenuta modesta, anche se per buona parte del secolo scorso si può vantare addirittura la presenza di una sala operatoria e di un reparto “maternità.

Nel corso del 1968 avviene la svolta che porterà allo sviluppo della struttura così come la si vede oggi. Negli anni dal 1968 al 1985 il fabbricato storico viene demolito e ricostruito arrivando gradualmente ad una capienza di 120 posti letto.

L’evoluzione degli standard imposti dalla sanità pubblica impone la riduzione del numero dei posti letto e la netta divisione fra reparti di degenza cronica e riabilitativa.

Grazie alle convenzioni con l’allora ASL della Provincia di Cremona, ora ATS Val Padana, alla possibilità di sfruttare a pieno la capacità della struttura e di usufruire contemporaneamente del contributo forfettario per le RSA, si gettano le basi per la realizzazione di altre importanti opere. A partire dalla nuova struttura ambulatoriale a favore degli utenti esterni e dei ricoverati e la nuova struttura ospedaliera in grado di accogliere la nuova RSA, il Centro Diurno Integrato, i 6 minialloggi protetti.

La nuova struttura ambulatoriale viene aperta nel marzo 2001 e da allora fornisce prestazione in regime di convenzione con il SSN ed in regime privatistico.  Essa costituisce un punto di riferimento per Vailate e per il territorio perché è “vicina” ai fruitori del servizio, in modo speciale a quelli di categorie più deboli, che vedono così ridotto il disagio degli spostamenti, operando peraltro con tempi di attesa notevolmente inferiori rispetto alla media riscontrata a livello provinciale e regionale.

Negli anni che vanno dal 2001 ed il 2006 viene realizzato il nuovo complesso ospedaliero destinato ad ospitare la nuova RSA, il Centro Diurno Integrato, i 6 minialloggi protetti, la nuova cucina, la palestra per la fisiokinesiterapia. L’attivazione a regime è avvenuta nel corso dell’anno 2007.

Queste nuove opere portano ad una capienza della struttura di 67 posti letto nella parte destinata a terapie geriatico-riabilitative, a 37 posti letto nella RSA. Presso quest’ultima nel 2010 sono terminati i lavori di predisposizione di un nuovo reparto che ha permesso l’aggiunta di ulteriori 25 posti letto.

La disponibilità totale in RSA è ora di 62 posti letto a beneficio delle persone iscritte nelle liste di attesa; l’attuale dimensione della Residenza permette l’offerta di un servizio eccellente, con costi di gestione contenuti.

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