Ultimo saluto, nella mattinata di martedì 9 luglio, per don Roberto Ziglioli nel luogo che era a lui più caro, il Santuario di Santa Maria del Fonte del quale è stato per diversi anni rettore. A presiedere le esequie del sacerdote morto domenica mattina all’età di 87 anni all’ospedale Caimi di Vailate (dove era ricoverato da un paio di mesi), è stato il vescovo Antonio Napolioni, con il vescovo emerito Dante Lafranconi, il vicario generale della diocesi don Massimo Calvi ed una quindicina di altri sacerdoti concelebranti.
«Missa est. La mia messa qui in terra è finita. E la vostra eucaristia mi accompagni al cospetto di Dio. Rinnovo davanti a Lui e a tutti voi la mia confessione di vita per il dono dell’esistenza, per la chiamata sacerdotale e per la grazie di essere cresciuto con una famiglia e con tante persone che mi hanno voluto bene». Con queste parole, tratte da un messaggio che lo stesso don Roberto ha lasciato per essere letto proprio in occasione del suo funerale (QUI il testo completo), il vescovo ha iniziato la celebrazione, in una basilica del Santuario gremita di fedeli. Fra i presenti, anche esponenti delle istituzioni e delle realtà economiche del territorio.
«Che bello, anche in un momento di dolore come questo – ha detto monsignor Napolioni iniziando la sua omelia – poter ringraziare il Signore per aver avuto un prete come don Roberto. Sessantacinque anni di sacerdozio, una vita intensa, lunga e fruttuosa la sua, tanto che non basta una pagina di annuario diocesano per descriverla».
Ascolta l’omelia completa del vescovo Napolioni
Tanti sono stati i suoi impegni ed i suoi incarichi, ma non perché non ce ne fosse uno che gli andasse bene (il vescovo ha tenuto a precisarlo), tutt’altro: perché era talmente intelligente e competente da essere chiamato a ricoprire più ruoli di grande responsabilità fra i quali la guida di Santa Maria del Fonte, probabilmente la più forte fra le sue esperienze. «Uomo attento alle persone – ha proseguito mons. Napolioni -, capace di vedere il corpo di Cristo nell’ascolto di chi si rivolgeva a lui, stimato da preti e da vescovi. Di lui dobbiamo andare fieri ed essere grati a Dio, umilmente e cristianamente. È stato un uomo di diritto e di teologia ma anche di grande finezza pedagogica, capace di impegnarsi sia nelle grandi assemblee sia nel nascondimento di chi raccoglie i cocci di una vita cristiana dolente. Questa comunità – ha concluso- lo saluta e prega per lui, affinché Dio gli mostri il suo vero volto». Al termine della messa, prima l’ultimo viaggio di don Roberto, quello verso il cimitero di Caravaggio dove la salma dell’ex rettore è stata tumulata, il commiato nella preghiera letta in Santuario dal rettore mons. Amedeo Ferrari.
Ascolta il commiato letto da mons. Ferrari