L’ultimo numero de “La Vita Cattolica”

Giovedì 21 dicembre il congedo dello storico settimanale della diocesi di Cremona

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Con l’uscita di giovedì 21 dicembre (la numero 46 del 101° anno) il settimanale diocesano La Vita Cattolica si congeda dai propri lettori. Il termine del servizio reso all’informazione locale dallo storico Settimanale segna un’evidente discontinuità, i cui effetti non saranno immediatamente misurabili. Infatti, l’indice davvero significativo non è tanto il momentaneo disagio legato all’abitudine, quanto la capacità di sviluppare nel tessuto delle comunità cristiane e nel territorio una più efficace presenza della comunicazione cattolica, in dialogo fecondo e intelligente con un mondo che i cristiani considerano comunque adulto e amato da Dio. Perciò degno della massima attenzione e cura.

Questa la sfida oggi per le Comunicazioni sociali in Diocesi: la nostra Chiesa sarà chiamata nel 2018 ad un impegnativo riassetto complessivo,

Ecco l’editoriale del direttore dell’Ufficio per le Comunicazioni sociali, don Enrico Maggi, sul numero conclusivo de “La Vita Cattolica”.

 

don Enrico Maggi

La parola giusta

Duemilacinquecento battute. Scrivo, riscrivo, cancello, riprovo… Per assicurarmi che non siano dimenticate le parole adatte, i ragionevoli moventi. Un secolo abbondante di servizio alla comunicazione ecclesiale non si liquida in qualche capoverso. 101 anni di impegno volto a stendere sulle righe la trama degli eventi e le tracce di un cammino non si riassumono in un editoriale: è impresa eccedente lo sforzo.

Tocca a me – direttore solo da dodici mesi – raccogliere la preziosa eredità professionale e pastorale del nostro settimanale diocesano e proseguire la stessa missione su un diverso sentiero. Me lo chiede la nostra Chiesa – dopo seria verifica  e riflessione – ma anche la convinzione che il passaggio possa preludere ad una rinnovata e feconda stagione di impegno.

La comunicazione per sua natura – e ancor più nell’attuale rapida trasformazione tecnologica – è impietosa. Non si attarda in nostalgie celebrative, non ambisce a trofei, non pone se stessa come fine del proprio operare. Esige invece l’onestà di misurare la propria efficacia, ogni giorno imparando mentre raffina strumenti e progettualità coerenti ai propri obiettivi. Anche per la comunicazione della Chiesa e nella Chiesa dobbiamo saper scegliere. Con tutte le fatiche, i dubbi, i rischi del caso. Vigilando su noi stessi, affinché non prevalgano visioni o affinità personali ma la lucida lettura della realtà pastorale, cui vogliamo offrire un contributo sempre più utile, qualificante e proporzionato alle risorse che – come Chiesa – intendiamo investire. Umili e consapevoli.

Un processo analogo a quello che avviene nelle comunità cristiane, ad opera di pastori e fedeli laici: discernere il cambiamento, definire con sano realismo meta e gradualità, e poi superare l’immobilismo che paralizza e mortifica, parente prossimo di inconfessate paure. 

La comunicazione multimediale, internet e le reti sociali attraversano il vissuto e la coscienza della gente, praticanti e non. Chiunque abbia a cuore la vita ecclesiale e l’annuncio del Vangelo credo non possa che convenire. La Chiesa cremonese intende continuare responsabilmente il dialogo e l’annuncio nel tempo che la Provvidenza le dona, cercando di intercettare – là ove si manifestano – domande e attese.

Lo farà con strumenti diversi dal passato, gradualmente ma con la stessa determinazione.  “La Vita Cattolica” si congeda ringraziando lettori ed estimatori, Direttori e collaboratori di oggi e di ieri. Ma affidando a ciascuno la scelta dell’ultima parola, quella che – da domani – saprà declinare l’urgenza cui la nostra missione ci obbliga.

don Enrico Maggi
Direttore Ufficio diocesano comunicazioni sociali

 

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