ll Vescovo ai vespri del pomeriggio a Caravaggio: «Maria ci appare ogni giorno nel volto dei fratelli»

Mons. Napolioni, alle 16.40, ha presieduto la sempre suggestiva memoria dell'Apparizione che si è conclusa con il canto dei Vespri

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La giornata tutta caravaggina di mons. Napolioni, in occasione della festa di S. Maria del Fonte, si è conclusa alle 16.40 di giovedì 26 maggio, con la sempre suggestiva memoria dell’Apparizione celebrata all’interno della basilica gremitissima di malati, fedeli e pellegrini. Durante l’omelia il vescovo Antonio ha voluto subito ricordare il card. Loris Francesco Capovilla, segretario particolare e custode della memoria di Giovanni XXIII, morto qualche ora prima nella clinica Palazzolo di Bergamo. «Un assettato di bellezza – ha detto -, dell’amore di Dio, della qualità autentica della vita. Alla scuola di papa Roncalli è stato suo testimone fino all’ultimo. Sono felice di aver avuto in febbraio l’occasione di andarlo a trovare e ricevere la sua testimoninaza di giovanezza spirituale. Egli mi diceva: “Questo è un tempo stupendo della vita della Chiesa” e dobbiamo accorgercene e impegnarci perchè porti veramente frutto».

Oltre a mons. Napolioni erano sull’altare, in piviale bianco, il vescovo emerito mons. Dante Lafranconi, il rettore dal santuario don Antonio Mascaretti, i sacerdoti cooperatori don Luigi Mantia e don Tonino Bini. La celebrazione è iniziata con la memoria dell’Apparizione: l’antico racconto del prodigioso incontro tra la Vergine e Giannetta è stato proposto in forma dialogata. Ancora una volta le accorate richieste della Vergine – preghiera, penitenza, riconciliazione – hanno risuonato nelle volte della ricca basilica e nel cuore di ogni singolo devoto. Dopo la benedizione dell’acqua il momento più suggestivo: il lungo silenzio, oltre cinque minuti, in attesa dell’ora esatta dell’Apparizione. Un silenzio carico di attesa, durante il quale ogni singolo devoto, ha potuto volgere il proprio pensiero e la propria preghiera alla Vergine. Prima l’organo, poi le campane e infine il canto hanno annunciato il momento esatto del miracoloso avvenimento.

Al canto dell’Ave Maris stella vescovi e sacerdoti sono scesi nell’assemblea per aspergere i fedeli con l’acqua benedetta. È seguito poi il canto dei Secondi Vespri accompagnati all’organo dal maestro Roberto Grazioli.

Mons. Napolioni nella breve omelia, dopo la lettura breve, ha reso omaggio al card. Capovilla grande devoto della Madonna – è stato prelato del Santuario di Loreto per diversi anni -, quindi si è soffermato sul significato di questa festa: «Molti ieri e oggi mi hanno detto: “È venuto per l’Apparizione?” oppure “È qui con noi per l’Apparizione?”, nessuno ha parlato di anniversario o di festa, come se questo fatto prodigioso avvenisse proprio oggi, adesso». E, infatti, per il presule Maria non è una bambola, un manichino, una statua, ma una persona viva, ora assunta in anima e corpo in Cielo e che appare dove e quando vuole: «Io oggi vedo l’Apparizione di Maria in tutti voi. Nei vostri occhi che cercano il Signore e la Madre».

Anche il Vescovo è stato particolarmente colpito dal momento del silenzio: «In quegli istanti i nostri cuori cercavano di essere confermati in questa certezza: sentirsi figli di Dio, provare nell’intimo che Dio è sempre fedele». Una fedeltà che si è manifestata anzitutto nell’incarnazione di Gesù nel seno di Maria – questa è la grande apparizione – e che si manifesterà ancora alla fine dei tempi quando Cristo tornerà nella gloria – la seconda maestosa apparizione -». E tra queste due fatti per mons. Napolioni ogni giorno il cristiano vive l’apparizione di Dio: nell’Eucaristia, nell’assemblea radunata per pregare, nei malati, nei poveri, nei piccoli: «Maria è dapperttutto perchè guardando grazie a lei con occhi nuovi ci riconosciamo tutti fratelli, figli di Dio».

Al termine dell’omelia il vescovo Antonio ha confidato un ricordo personale: «Quando nel 1978 decisi di entrare in Seminario, molti a mia madre dicevano: “Tuo figlio ha avuto l’apparizione?”. In realtà intendevano la vocazione, però è anche vero che Dio si manifesta, appare, giorno per giorno e ci mostra il suo progetto nonostante la nostra povertà e le nostre cicatrici.

La celebrazione si è quindi conclusa con il canto del Magnificat – durante la quale il Vescovo ha incensato la mensa e il simulacro dell’Apparizione – le invocazioni e la benedizione episcopale.

Prima di congedarsi dalla folta assemblea mons. Napolioni ha salutato, uno per uno, gli ammalati presenti e si è lasciato travolgere dall’entusiasmo di decine di pellegrini.

 

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