«Libertà e democrazia incompatibili con chi alimenta i conflitti, fomenta scontri, ricerca un nemico, limita il pluralismo»

La parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della Festa della Repubblica del 2 giugno

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«Libertà e democrazia non sono compatibili con chi alimenta i conflitti, con chi punta a creare opposizioni dissennate fra le identità, con chi fomenta scontri, con la continua ricerca di un nemico da individuare, con chi limita il pluralismo. I valori delle civiltà e delle culture di ogni popolo contrastano in modo radicale con quella deriva e fanno, invece, appello a salde fondamenta di umanità, per confidare nel progresso». È il monito lanciato il 1° giugno, alla vigilia della Festa della Repubblica, dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del concerto al Quirinale in onore del Corpo diplomatico accreditato presso lo Stato Italiano.

Il Capo dello Stato ha sottolineato che «il 2 giugno è la Festa degli Italiani, è il simbolo del ritrovamento della libertà e della democrazia da parte del nostro popolo». «È un appuntamento – ha proseguito – che rinsalda da parte dei cittadini la loro adesione leale e il loro sostegno all’ordinamento repubblicano, nella sua articolazione, allo stesso tempo unitaria e rispettosa delle autonomie, sociali e territoriali».

«Soltanto la via della collaborazione e del dialogo – ha ribadito – permette di superare i contrasti e di promuovere il mutuo interesse nella comunità internazionale”.

Il Capo dello Stato ha ricordato che «abbiamo appena celebrato in ventotto Paesi d’Europa un grande esercizio di democrazia: la elezione dei deputati al Parlamento Europeo, a conferma delle radici solide di una esperienza che stiamo, gradualmente, costruendo da ormai sessantadue anni. In realtà sessantotto dal momento dell’avvio del primo organismo comunitario, la Comunità del carbone e dell’acciaio». «L’Italia – ha evidenziato il Capo dello Stato – è stata guidata, in questo percorso, dalle indicazioni della sua Costituzione; dalla consapevolezza di una sempre più accentuata interdipendenza tra i popoli; dalla amara lezione dei sanguinosi conflitti del ventesimo secolo».

«La Repubblica italiana, con l’assunzione di responsabilità nel contesto globale, ha contribuito, per la sua parte, alla definizione di modelli multilaterali e di equilibri diretti a garantire universalmente pace, sviluppo, promozione dei diritti umani – ha osservato Mattarella -. Anche per questo non possiamo sottovalutare le tensioni che si sono manifestate, e si manifestano, provocando conflitti e mettendo pesantemente a rischio la pace in tanti luoghi del mondo».

Per il Presidente della Repubblica, «abbiamo bisogno di praticare attenzione e rispetto reciproco, nella libertà e nella legalità internazionale, per avanzare sulla strada del progresso, con il dinamismo che contrassegna il mondo contemporaneo in cui viviamo».

AgenSir
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