Le esequie di don Merisio: «Un prete al suo posto»

Mons. Napolioni ha celebrato l'Eucaristia di suffragio nel santuario di Caravaggio nel primo pomeriggio di lunedì 14 novembre

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Immerso nel silenzio del lunedì, dopo una domenica affollata per la chiusura del Giubileo, il santuario di S. Maria del Fonte presso Caravaggio ha dato l’ultimo saluto a don Angelo Merisio, parroco emerito di Fornovo San Giovanni, stroncato da un infarto nella mattinata di venerdì 11 novembre. Il sacerdote, originario proprio di Caravaggio, amava questo luogo di pace e spiritualità e spesso, quando lo stato di salute lo permetteva, celebrava l’Eucaristia e si spendeva volentieri per il ministero della Penitenza.

Nel primo pomeriggio di lunedì 14 novembre, dunque, si è tenuta la liturgia esequiale presieduta dal vescovo Napolioni affiancato dall’emerito Lafranconi, dal vicario generale don Calvi, dal vicario giudiziale don Marchesi e da una quarantina di altri sacerdoti, tra i quali alcuni compagni di ordinazione, avvenuta nella Cattedrale di Cremona il 27 maggio 1961.

Poco prima delle 14.30 il rettore del grande complesso mariano, don Antonio Mascaretti, ha benedetto la salma composta nella sala Giannetta del centro di spiritualità: in questa improvvisata camera ardente tra sabato e domenica centinaia di persone hanno voluto mostrare il loro affetto a questo sacerdote che ha speso il suo ministero prima come vicario a Soresina e a Sant’Ilario e poi come parroco a Crotta d’Adda e a Fornovo San Giovanni.

Terminata la preghiera si è ricomposta la processione con una ventina di sacerdoti che hanno preceduto il carro funebre: il mesto corteo ha attraversato il grande cortile del Santuario ed è giunto dinanzi all’ingresso centrale della basilica da dove don Angelo ha fatto il suo ultimo ingresso portato a spalla. Seguivano i familiari con il fratello Franco, generoso sacrista del santuario.

Nell’omelia mons. Napolioni ha rimarcato il clima di silenzio e di pace che si respirava in santuario: «Lo stesso silenzio e la stessa pace – ha esordito – che spesso hanno attirato don Angelo in questo luogo sacro. È lo stesso silenzio del grembo di Maria dove c’è bisogno e voglia di ascoltare la Parola di Dio».

Il vescovo non ha voluto tracciare la storia del sacerdote defunto perchè «non è il momento della resa dei conti, ma il tempo del magnificat da innalzare per le grandi cose che Dio ha compiuto attraverso di lui». E pur non avendolo conosciuto a fondo mons. Napolioni ha potuto apprezzare negli incontri avuti «la sua semplicità, la sua dolcezza, la sua serenità». Don Angelo «dava proprio l’impressione di essere al suo posto, nonostante non fosse più in prima linea. Era al suo posto nel disegno di Dio, nel suo amore al Chiesa e anche davanti a se stesso».

Commentando il Vangelo del giorno incentrato sulla guarigione del cieco il celebrante ha affermato: «Anche don Angelo avverte il passaggio di Gesù e più che mai ripete l’invocazione: abbi pietà di me! Essa non è sola una rischiesta di perdono, ma esprime anche il bisogno di non sentirsi soli, manifesta la consapevolezza che le nostre forze sono insufficienti e dunque occorre affidarsi a Dio». E il Signore «non vede l’ora di avere pietà di noi», una grande verità di fede che «don Angelo ha sempre annunciato ai fratelli pur con i suoi limiti».

Come il cieco guarito don Merisio ora «vede di nuovo, vede ancora meglio la sua vita, vede la luce. Quanta luce – ha concluso mons. Napolioni – risplende nel cuore di chi con umiltà si consegna a Dio. Don Angelo che sta entrando nella pienezza di Dio sta sperimentando questa verità».

Al termine della celebrazione vescovi e sacerdoti hanno accompagnato il feretro dinanzi al Sacro Speco per una preghiera di affidamento alla Beata Vergine di Caravaggio, quindi all’esterno della basilica un’ultima benedizione prima del trasferimento nella chiesa arcipretale di Caravaggio, dove don Angelo celebrò la sua Prima Messa, per un ulteriore suffragio della comunità parrocchiale. L’ultimo atto il trasferimento nel cimitero locale per la tumulazione.

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BIOGRAFIA DI DON MERISIO

Don Angelo Merisio era nato a Caravaggio il 16 giugno 1934, ed era stato ordinato il 27 maggio 1961 insieme ad altri 12 confratelli, di cui due già deceduti: il vescovo Maurizio Galli e don Carlo Vignola.

Ha iniziato il suo ministero pastorale come vicario a Soresina, quindi nel 1965 il trasferimento a Cremona, presso la parrocchia Ss. Apollinare e Ilario.

Nel 1979 la promozione a parroco di Crotta d’Adda, dove è rimasto per ben 16 anni. Nel 1995, infine, il trasferimento a Fornovo S. Giovanni fino al 2011, anno in cui lasciò per raggiunti limiti d’età.

Da allora era tornato nella sua Caravaggio.

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