L’Africa oltre gli stereotipi raccontata da don Dante Carraro del Cuamm

Nella serata di mercoledì 27 ottobre la presentazione del libro del sacerdote e direttore di Medici con l'Africa "Quello che possiamo imparare in Africa, la salute come bene comune"

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«Ho voluto scrivere e raccontare un continente che non è unicamente problemi, ma che ci riguarda e che per noi medici del Cuamm è diventato una grande opportunità di vita». Così don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm, alla presentazione del libro “Quello che possiamo imparare in Africa, la salute come bene comune”, tenutasi nella serata di mercoledì 27 ottobre presso la sede Avis di Cremona. La serata è stata l’occasione per presentare questo volume in cui don Carraro ripercorre la sua decennale esperienza in Africa come sacerdote e medico Cuamm tentando di andare oltre ai soliti stereotipi di un continente soltanto pieno di problemi irrisolti. Ad aprire la serata anche il saluto del sindaco di Cremona, Gianluca Galimberti e un video di presentazione con le diverse attività che vengono svolte in Sierra Leone, Repubblica Centrafricana, Sud Sudan, Etiopia, Uganda, Tanzania, Angola e Monzambico.

L’appassionato racconto di don Carraro è stato accompagnato anche da quelli di altri due medici Cuamm, Alberto Rigolli, ginecologo direttore di Ostetricia all’Ospedale Oglio Po di Casalmaggiore, e Giacomo Ferrari, medico della casa di riposo di Casalbuttano.

Gli interventi sono stati moderati dal giornalista di Cremona 1 Simone Bacchetta, il quale ha sollecitato don Carraro a spiegare le ragioni di questo libro. «Il clima complessivo – ha affermato il sacerdote – dà la percezione che l’Africa sia una disgrazia che ci è capitata così vicino, dall’altra parte di quel laghetto che è il Mediterraneo, e noi siamo la porta di un flusso di gente e di problemi. Ma non è così, perché l’Africa è molto di più. Questo voglio raccontare in questo libro».

La testimonianza di Alberto Rigolli è stata contrassegnata dal racconto della sua esperienza con il Cuamm, fin dall’età giovanile: «Quando rivedo le immagini delle attività del Cuamm in Africa mi rendo conto che la cosa bella è che sono immagini vere, che ti cambiano quando vai là e quando torni a casa nella vita quotidiana».

Giacomo Ferrari ha poi continuato il racconto con uno sguardo rivolto anche al futuro: «Queste esperienze formano in noi un rapporto e un impegno con il Cuamm, perché si crea qualcosa che tiene molto legati all’Africa e a tutto quello che succede continuando a preoccuparsi perché l’Africa possa crescere con il contributo che possiamo dare».

Al termine la riflessione finale don Dante Carraro, in risposta anche ad alcune sollecitazioni dei presenti, si è concentrato sui problemi africani e dei diversi e numerosi finanziamenti che arrivano da varie parti del mondo, anche alla luce dell’attività di collaborazione e formazione delle comunità locali africane, tipica modalità di operare del Cuamm: «Il tema della cooperazione prima di tutto è incontro e formazione del personale in loco: bisogna investire nel capitale umano», ha affermato il direttore di Medici con l’Africa Cuamm.

Matteo Lodigiani
TeleRadio Cremona Cittanova
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