“La nostra Chiesa ha un nuovo Pastore”: messaggio del vicario generale, mons. Mario Marchesi

“Insieme con lui, continueremo l’opera di servizio al Regno di Dio già svolta dai suoi predecessori, in particolare da S. E. Mons. Lafranconi”

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Pubblichiamo il messaggio del vicario generale, mons. Mario Marchesi, in vista dell’ordinazione e ingresso in Diocesi del nuovo vescovo di Cremona, mons. Antonio Napolioni.

La nostra Chiesa ha un nuovo Pastore. L’abbiamo già incontrato e gli abbiamo manifestato i sentimenti di devozione filiale e di doveroso ossequio. Da parte sua ha voluto farsi presente con un messaggio, nel quale possiamo scorgere la sua disponibilità al disegno di Dio e la sua determinazione ad inserirsi nel nostro cammino spirituale e pastorale, per aiutarci, con la grazia dello Spirito di Dio, a conoscere sempre più il vangelo e a testimoniarlo con la santità della nostra vita.

Per manifestare quello che è – e deve essere – il sentimento comune di tutti noi, è bello ricorrere all’espressione, semplice e significativa, che troviamo nel vangelo secondo Matteo: “Benedetto colui che viene nel nome del Signore” (21, 19). La folla del vangelo la rivolgeva a Gesù. Noi ci permettiamo di rivolgerla al nostro vescovo, perché siamo certi che è lo stesso Gesù che ce lo invia, attraverso la mediazione degli strumenti della Chiesa.

Ci disponiamo a ricevere come colui che viene nel nome del Signore un vescovo di cui ora conosciamo il nome e il volto e di cui impareremo a conoscere meglio l’immagine viva e l’azione pastorale.

Ognuno di noi, quindi anche un vescovo, porta se stesso in ogni esperienza di vita.

Accoglieremo il suo carisma specifico con quelle profonde motivazioni ecclesiali che garantiscono un genuino rapporto e un fattivo servizio per il bene di tutto il popolo di Dio che gli è affi dato. Insieme con lui, continueremo l’opera di servizio al Regno di Dio già svolta dai suoi predecessori, in particolare da S. E. Mons. Lafranconi.

Dopo i tre vescovi che l’hanno guidata per un secolo (Cazzani, Bonomelli, Bolognini), S. E. Mons. Antonio Napolioni è il sesto Vescovo degli ultimi quarantacinque anni. Nella nostra Diocesi vi sono presbiteri e fedeli che hanno conosciuto e si sono rapportati almeno con sette vescovi, umanamente molto diversi l’uno dall’altro. Ognuno di essi, a suo modo, ha segnato una tappa della storia di questa nostra Chiesa, contrassegnandola con la propria azione. 

Con la varietà del loro sentire umano ed ecclesiale, essi hanno incarnato le caratteristiche del vescovo diocesano, sono stati maestri della fede, servitori della grazia di Dio, costruttori della loro Chiesa ed esempi di vita cristiana.

Siamo convinti che l’atteggiamento cristiano richiesto a noi tutti fedeli – laici, preti e religiosi – è quello ispirato da autentica fede: un Pastore della propria Chiesa va accolto, al di là delle sue qualità personali, che restano sempre doti specifiche, soprattutto per le prerogative soprannaturali che ne configurano l’essere e la missione.

Sappiamo che un “Vescovo, mandato dal Padre di famiglia a governare la sua famiglia”, deve tenere “innanzi agli occhi l’esempio del Buon Pastore, che è venuto non per essere servito, ma per servire e dare la sua vita per le pecore”. E noi fedeli ricordiamo che dobbiamo “aderire al vescovo come la Chiesa a Gesù Cristo e come Gesù Cristo al Padre, affinché tutte le cose siano d’accordo nella unità, e crescano per la gloria di Dio” (LG, 27).

Mons. Mario Marchesi
Vicario generale

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