La Madonna nella pittura dei grandi maestri, incontro a Palazzo DueMiglia

L'evento promosso dal Centro Pinoni ha visto intervenire il critico e storico dell’arte Simone Fappanni

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Nel pomeriggio di lunedì, 1 gennaio il Centro Pinoni ha offerto, nel salone di Palazzo Duemiglia, in largo Madre Agata Carelli 4 a Cremona, la conferenza gratuita “La Madonna nella pittura dei grandi maestri”.

«L’idea di proporre un incontro aperto a tutti il primo giorno dell’anno – spiega il presidente del sodalizio, Giorgio Denti – è quella di proporre la possibilità trascorrere in maniera diversa capodanno, dopo i festeggiamenti della notte di San Silvestro».

Interessante è anche la scelta dell’argomento, quello della Vergine Maria, fra i soggetti più ricorrenti e rappresentati nella storia dell’arte. 

Numerosi artisti hanno dedicato la loro arte a raffigurare questa figura, creando opere che hanno attratto credenti e appassionati.  A parlare di questo affascinante tema è stato invitato il critico e storico dell’arte Simone Fappanni, che nell’occasione ha presentato il libro “Mater mater”, con copertina di Annunciata Cusumano.

L’excursus proposto ha spaziato da opere molto antiche, alcune poco note, a dipinti famosi, come la Madonna del Cardellino di Raffaello Sanzio, caratterizzata dalla dolcezza e dalla serenità che trasmette, grazie alle delicate espressioni dei volti e all’uso sapiente dei colori, e l’Annunciazione di Leonardo da Vinci. Quest’ultima è nota per la sua bellezza compositiva e per l’uso magistrale della luce e delle ombre. Fra gli altri esempi, un posto di primo piano è stato riservato alla Madonna del Magnificat di Sandro Botticelli, contrassegnata dalla grazia e dalla delicatezza nei dettagli, tipici dello stile del maestro. Non sono mancati curiosi aneddoti legati a particolari capolavori, come quello legato al “Tondo Doni”, la celebre tempera grassa su tavola di Michelangelo, conservata nella Galleria degli Uffizi a Firenze. Pare infatti acclarato che il committente esitò a spendere i settanta ducati richiesti per l’acquisto dell’opera, offrendone la metà. Buonarroti, irritato, rispose che gli avrebbe venduto il quadro soltanto se gli fosse stato corrisposto il doppio. 

TeleRadio Cremona Cittanova
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