La festa del 1° maggio senza dimenticare i morti sul lavoro

Venerdì 27 aprile alle 20.45 Messa nella chiesa parrocchiale di S. Francesco d'Assisi, a Cremona, promossa dalle Acli

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Da inizio anno ad oggi sono stati 154 i morti sul lavoro. Nel 2017 sono stati 1.029, compresi quanti sono deceduti durante il tragitto. A queste cifre vanno aggiunti i morti che non compaiono nelle denunce Inail. Nell’ambito della festa dei lavoratori del 1° maggio, le Acli provinciali di Cremona invitano a fare memoria delle vittime, unendosi al dolore e alle difficoltà dei lori familiari, rinnovando l’impegno perché non si muoia più per lavorare. L’occasione sarà la Messa in programma la sera di venerdì 27 aprile (ore 20.45) nella chiesa parrocchiale di S. Francesco d’Assisi, nel quartiere Zaist di Cremona. Presiederà l’Eucaristia don Antonio Agnelli, accompagnatore spirituale delle Acli provinciali.

«È assurdo che si muoia per lavorare – sottolinea una nota della Acli – perché il lavoro serve per vivere e perché siamo in una Repubblica fondata sul lavoro, secondo la Costituzione. Il Presidente Mattarella ha ricordato che la “prevenzione e l’attenzione alle vittime sono i cardini di una riflessione necessaria in materia di sicurezza”. Papa Francesco ricorda che “la dignità e le tutele sono mortificate, quando il lavoratore è considerato una riga di costo del bilancio e quando il suo grido resta ignorato”. Le Acli, attente alla centralità dei diritti di ogni lavoratore, non passano sotto silenzio le morti bianche che, purtroppo, quasi tutti i giorni seminano lutto e dolore in tante famiglie e, nella ricorrenza del 1° maggio, rilanciano il messaggio-impegno dell’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi sul lavoro: cambiamo la storia, investiamo in sicurezza, diamo valore alla vita di chi lavora».

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