Un viaggio alla scoperta di luoghi spesso dimenticati, quasi sempre cadenti o persino già spariti e di cui resta solo una foto in bianco e nero. Un viaggio in cui le chiese, le pievi, gli oratori sono i protagonisti silenziosi, i custodi solenni che per secoli hanno vegliato le campagne e le cascine, sopravvivendo a guerre, carestie, gelidi inverni e torride estati, sempre scanditi dal lavoro stancante degli uomini e delle donne che,nel settimo giorno, posavano l’aratro per entrare in chiesa e pregare il loro Dio. Un viaggio raccontato nel libro “La fede e l’aratro. Storia e storie delle chiese dimenticate nella campagna cremonese” (Edizioni CremonaSera, 2024) che sarà ufficialmente presentato venerdì 27 settembre alle 16.30 nella sala conferenze “Virginia Carini Dainotti” della Biblioteca Statale di Cremona.
Insieme all’autrice, la giornalista cremonese Michela Garatti, interverranno don Claudio Rasoli (autore della presentazione del libro), l’architetto Michele De Crecchio (architetto e autore della presentazione del libro) e il giornalista Mario Silla, direttore di CremonaSera, con cui Garatti collabora.
“La fede e l’aratro” – in vendita nelle librerie di Cremona e presso l’Info point di piazza del Comune – è un “viaggio” all’interno di un territorio, la bassa cremonese, seguendo il fil rouge della fede e della vita nelle campagne, un libro che svela la Storia e le storie delle chiese dimenticate, quelle di cui si è persa o si sta perdendo la memoria, ma che nei decenni passati erano un punto di riferimento per le genti.
E così sono venuti alla luce mondi e storie, luoghi e persone che oggi sono ancora presenti, ma che tra qualche decennio resteranno forse solo un ricordo, destinato a sbiadire sempre più se li lasciamo andare, se non raccogliamo queste preziose testimonianze di un presente che diventa storia proprio davanti ai nostri occhi. Queste chiese sono un patrimonio inestimabile, lo storie che ruotano loro intorno sono uno spaccato delle vite di un mondo ormai cambiato, di cui però possiamo ancora trovare le tracce in questi edifici e nella memoria di quegli uomini e quelle donne, oggi ormai anziani o vecchi, preziosi custodi di una memoria che non possiamo esimerci dal raccogliere.
«Un “mondo piccolo”, fatto di cultura, di arte, di storia e di tradizioni, ma soprattutto di uomini e di donne che con la loro fede e la loro laboriosità hanno scritto un pezzo importante di storia locale», lo ha definito don Rasoli nella prefazione al libro.
Questo libro porta direttamente all’interno di vecchie chiese, pievi, oratori che sono stati e sono ancora i protagonisti silenziosi, i custodi solenni che per secoli hanno vegliato le campagne e le cascine, dove le vite della gente semplice erano scandite dal lavoro, quasi sempre dalla fame e molto spesso dalla miseria. E nel settimo giorno, quando si posava l’aratro, si entrava in chiesa per pregare. Naturalmente non mancano cenni storici sulle origini delle chiese e dei loro territori, alcuni dei quali abitati fin dalla preistoria o segnati dalle centuriazioni romane, attraversati da popolazioni straniere che si scontrarono nelle tante guerre che hanno segnato il medioevo e l’età moderna e contemporanea. E poi, avvicinandoci ai giorni nostri, diventano una testimonianza preziosa della fede semplice, delle tradizioni e del tessuto sociale che, contraddistingueva le terre della bassa cremonese, fino all’esodo dalle campagne negli anni ‘60.
«Nella forma dei campi, nel loro orientamento, nella stessa loro tradizionale denominazione, non è difficile riconoscere la traccia delle “centuriazioni”, etrusche e romane, degli antichi e più recenti riti religiosi, delle bonifiche medioevali e ottocentesche, delle tecniche antiche e recenti di coltivazione», spiega l’architetto Michele de Crecchio nel suo contributo in apertura al libro.
Il viaggio tocca diverse tappe da Malagnino, Stagno Lombardo, Longardore, San Daniele Po, Pugnolo, San Lorenzo Mondinari, Reboana, Dosso de’ Frati, Silvella, Torre Berteri, Ognissanti, Vidiceto, Pieve Gurata, Pieve San Maurizio, San Pietro in Mendicate, Gussola e Scandolara Ravara. Per ogni luogo, una chiesa e le storie che nei secoli hanno ruotato intorno ad essa, con cenni e riferimenti storici documentati, ma anche aneddoti della storia più recente.