“La chiave del museo”: il 13 luglio a Cremona la presentazione del libro di don D’Agostino e don Gaiardi

Il volume editato da TeleRadio Cremona Cittanova, con il contributo del Museo Diocesano e di Cattolica Assicurazioni

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Sarà presentato mercoledì 13 luglio alle ore 21, presso il cortile del Palazzo Vescovile di Cremona, il nuovo libro di don Marco D’Agostino, dal titolo La chiave del museo, scritto dal rettore del Seminario vescovile di Cremona e arricchito dalle illustrazioni di don Gianluca Gaiardi, incaricato diocesano per i Beni culturali e direttore del Museo Diocesano di Cremona.

Si tratta di un libro di narrativa per tutti, una novella il cui testo è intervallato dalle illustrazioni di don Gaiardi, sovrapposte alle foto del Museo. «Un escamotage grafico per far comprendere che la storia è inventata, ma il museo è reale», spiega don Marco D’Agostino.

Edito da TeleRadio Cremona Cittanova e pubblicato grazie alla collaborazione con il Museo Diocesano di Cremona e Cattolica Assicurazioni, il libro è suddiviso in diciannove capitoli che portano come titolo alcune citazioni tratte dal libro dei Salmi, e racconta la storia di una notte di pioggia, passata dal vescovo di Cremona, protagonista del racconto, proprio all’interno del Museo Diocesano. Era lì 11 novembre 2021, due giorni prima della solennità di S. Omobono, patrono di Cremona, e alla vigilia della tanto attesa inaugurazione del Museo. Una notte di sentimenti contrastanti, una notte di preoccupazioni e di stupore, una notte in cui il protagonista interagisce con le affascinanti opere contenute all’interno delle sale del Museo. La chiave del museo, un climax di emozioni e – come dice il sottotitolo dell’opera – un “percorso artistico per diventare buoni”.

E il “buono” a cui mira questo percorso è rappresentato dalla scelta dei personaggi più ricorrenti: Omobono e Agata, i cui nomi, che derivano rispettivamente dal latino e dal greco, sono portatori proprio della parola “buono”.

Una scelta studiata anche quella del protagonista, il vescovo Napolioni, che, come racconta D’Agostino, «è il primo a fare questo nuovo percorso, davanti a tutta la Chiesa che poi lo seguirà ed entrerà dopo di lui nel Museo».

«Un museo potrebbe essere visto come qualcosa di morto, di immobile – conclude l’autore –. In realtà l’augurio è che attraverso il percorso nel Museo, ognuno possa farsi strada nella vita. E il titolo del libro ne è testimone: La chiave del museo non è una chiave fisica, ma si riferisce piuttosto alle opere d’arte, intese come chiave di lettura della vita di ognuno di noi».

Matteo Cattaneo
TeleRadio Cremona Cittanova
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