Issr S. Agostino, aperto l’anno accademico guardando al Credo di Nicea

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Giovedì 16 ottobre, presso il Seminario di Lodi, si è svolta l’inaugurazione dell’anno accademico dell’Istituto superiore di Scienze religiose “Sant’Agostino” di Crema, Cremona, Lodi, Pavia e Vigevano. Per l’occasione il teologo don Alberto Cozzi ha tenuto una lezione su “Il Credo di Nicea: un nuovo sguardo sul Mistero di Dio rivelato da Gesù”.

In questo anno del Giubileo, ricorrono i

“1700 anni dalla celebrazione del primo grande Concilio ecumenico, quello di Nicea (…) fin dai tempi apostolici, i Pastori si riunirono in diverse occasioni in assemblee allo scopo di trattare tematiche dottrinali e questioni disciplinari (…) mostrando quanto fosse importante custodire l’unità del Popolo di Dio e l’annuncio fedele del Vangelo (…) L’anniversario della sua ricorrenza invita i cristiani a unirsi nella lode e nel ringraziamento alla Santissima Trinità e in particolare a Gesù Cristo, il Figlio di Dio, «della stessa sostanza del Padre», che ci ha rivelato tale mistero di amore. (Papa Francesco, Spes non confundit, 9 maggio 2024, n. 17).

Rispondendo alla eresia ariana, il discernimento e il pronunciamento dottrinale avvenne in un contesto ecclesiale di comunione e questo motiva ancor oggi la scelta attuale di sinodalità.

Il concilio di Nicea ha formulato il Simbolo di fede, il Credo, che è una professione di fede battesimale. Proclamato da tutti i cristiani, per il suo carattere dossologico, unisce nella preghiera, nella lode, nella adorazione a Dio Trinità. L’enunciazione della verità sul Padre, sul Figlio e sullo Spirito apre e fa contemplare il mistero di Dio, la sua profondità, che è prima di ogni principio storico-temporale, “prima dei secoli”. Contempliamo il Logos, generato e non creato, Sapienza divina che vuole renderci partecipi della sua vita, e in questo abbraccio trinitario, lo Spirito di Gesù ci “divinizza”. La formulazione dogmatica nicena, oltre alle precisazioni teologiche, apre a questa contemplazione di Dio.

In questa apertura sulla profondità di Dio, la domanda di fede che sta dietro i dibattiti niceni è sul “luogo di Gesù”: da dove viene, che cosa ci dona, che cosa ci porta? Accostando il discorso biblico (generato, non creato) e il linguaggio tecnico-filosofico (dalla sostanza del Padre), Nicea proclama la verità della generazione eterna del Logos/Figlio. In questa dimensione originaria divina prende avvio il “viaggio del Figlio Gesù Cristo e i tempi del suo avvenimento” perché “il divino di Gesù non possa essere colto con un’intuizione mistica o un’astrazione metafisica, cioè con una sorta di fuga verso l’eterno al di là del tempo. Bisogna “prendere la rincorsa” con Lui, seguendo i tempi della storia di Gesù (…) le cui radici rimandano alla stessa vita divina eterna (…) a Nicea diventa chiaro che «L’essere di Dio è, da sempre e per sempre, generazione: dell’altro di Sé come un altro Sé». È la legge ontologica, libera e gratuita dell’agape che Dio stesso è (1Gv 4,8.16): Dio si rivela come Colui che eternamente condivide la sua sostanza.”

Cristo, rivelato dal Padre e rivelando il mistero del Padre, apre sulle profondità di Dio e rivela l’uomo a se stesso.

I successivi interventi e le domande dei presenti hanno testimoniato come la lectio magistralis del prof. Cozzi abbia colto l’interesse e il valore di un Concilio lontano nel tempo ma fondamentale per uno sguardo attuale sul mistero di Dio.

L’inaugurazione dell’anno accademico è stata occasione per la consegna dei diplomi di Baccalaureato e di licenza in Scienze religiose agli studenti che hanno concluso i loro studi triennali e quinquennali … e a seguire un momento di festa, espressivo della familiarità e amicizia che contraddistingue l’ambiente dell’Issr.

TeleRadio Cremona Cittanova
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