Inedito progetto giornalistico tra Avvenire e La Croix, con l’inchiesta che tocca anche la terra cremonese

Nell'inchiesta italiana di Francesco Ognibene anche l'intervista al vescovo Antonio Napolioni

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Anche il vescovo Antonio Napolioni e la Diocesi di Cremona sono tra i protagonisti dell’insolita iniziativa editoriale promossa da Avvenire insieme al quotidiano cattolico francese La Croix che martedì 28 aprile, in un percorso di collaborazione giornalistica, gettano uno sguardo cristiano sull’attualità a partire della grave crisi rappresentata dalla pandemia di Covid–19.

Francia e Italia sono state colpite insieme e duramente da questo flagello e segnate dallo stravolgimento rappresentato dal confinamento e dal distanziamento sociale. In entrambi i Paesi la Chiesa cattolica ha affrontato una prova molto dura e i sacerdoti si trovano a dover valutare in modo nuovo la loro missione pastorale.

Tra le esperienze pubblicate da La Croix e Avvenire con le rispettive inchieste c’è anche il territorio cremonese con l’intervista di Francesco Ognibene al vescovo Antonio Napolioni, lui stesso contagiato dal virus e costretto a trascorrere giorni difficili in ospedale. Gli stessi giorni drammatici in cui la Chiesa cremonese ha visto salire al Cielo nove suoi preti, uccisi dal Covid-19 insieme a molte altre persone sul territorio.

Proprio il legame profondo tra i sacerdoti cremonesi e le comunità ha colpito profondamente il vescovo Napolioni che parlando con il giornalista di Avvenire ha voluto sottolineare «una corrispondenza con la vita di gente che sta mostrando di sentire in maniera forte quanto vale un uomo di Dio che le si dedica totalmente». «La domanda di Eucaristia in un tempo in cui viene negata è evidente – sottolinea ancora il Vescovo – ma il prete deve portare alla gente anzitutto il Vangelo. E imparare di nuovo ad ascoltarla».

 

Leggi l’intervista completa sul quotidiano Avvenire

TeleRadio Cremona Cittanova
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