Inaugurata al Foppone la mostra su sant’Oscar Romero (AUDIO e FOTO)

Visitabile sino al 24 marzo, prevede incontri di riflessione e approfondimento sul territorio: il programma completo

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Una mostra e un ciclo di incontri sul territorio per ricordare mons. Oscar Arnulfo Romero, arcivescovo di San Salvador, nell’America Centrale, ucciso il 24 marzo del 1980 mentre celebrava l’Eucaristia, mettendo così a tacere le sue denunce sulle violenze della dittatura militare nel Paese. Proprio guardando alla figura di questo “nuovo” santo (è stato proclamato santo da papa Francesco lo scorso 14 febbraio), le Acli cremonesi hanno ideato questa iniziativa insieme a diverse altre associazioni: Caritas, S. Vincenzo de’ Paoli, Gruppo Missionario S. Abbondio, Azione Cattolica, Associazione Latino Americana.

Il percorso espositivo (16 pannelli) sarà visitabile sino al 24 marzo (giorno anniversario della morte e Giornata di preghiera per i missionari martiri) tutti i giorni dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18 (per visite guidate telefonare al 347-9434310) presso ex chiesa del Foppone, in via S. Antonio del Fuoco 6, a Cremona.

Proprio al Foppone nella serata di lunedì 18 marzo è stata presentata ufficialmente la mostra che, con il supporto musicale del coro “Voz Latina”, è stata introdotta da don Antonio Agnelli, assistente ecclesiastico delle Acli.

A dominare la scena l’opera “Patria Grande” del pittore argentino Luis Felipe Garay, che è intervenuto illustrando il dipinto.

Alla professoressa Daniela Negri è stata quindi affidata una relazione sul tema “Motivati dall’amore fraterno che si ribella all’ingiustizia: i movimenti popolari nelle testimonianze di san Romero e papa Francesco”.

 

Photogallery della serata

 

I prossimi eventi in programma

 

Giovedì 21 marzo, ore 20.45 – oratorio di Grontardo
Relazione di don Antonio Agnelli su “San Romero martire degli oppressi”

Venerdì 22 marzo, ore 16.30 – ex chiesa del Foppone (Cremona)
Incontro su “Il servizio ecclesiale e sociale ai poveri di Ed Salvador del Sercoba (Servizio alle comunità di base di El Salvador) a cura del Circolo Oscar Romero

Sabato 23 marzo, ore 21 – sala civica di Acquanegra Cremonese (piazza delle Arti)
Relazione di don Antonio Agnelli su “Oscar Romero e Paolo VI santi del Concilio”

Domenica 24 marzo, ore 17 – ex chiesa del Foppone (Cremona)
Nella giornata ONU per il diritto alla verità sulle vittime dei diritti umani e Giornata di preghiera per i missionari martiri, nonché 39° anniversario del martirio di san Romero, momento musicale con lettura di brani sul tema “Per amore del mio popolo non tacerò” a cura di Associazione Latino Americana e Azione Cattolica.

Venerdi 29 marzo, ore 18 – sede Acli provinciali (Cremona)
Relazione di don Renato Sacco, coordinatore di Pax Christi Italia, su “La politica sia al servizio della pace: Europa e Italia di fronte al riarmo”

Locandina

 

 

Oscar Romero, tre volte santo

Mons. Oscar Arnulfo Romero è stato anzitutto martire di Cristo e della fede: non però di una fede teorica, ma incarnata nella realtà e sofferenza di un popolo oppresso e sfruttato. Per questo egli non solo è stato radicale testimone del Vangelo, ma anche difensore dei diritti umani in modo strenuo e coerente. Per tale motivo l’ONU nel 2011 ha dichiarato la data del 24 marzo “Giornata internazionale per il diritto alla verità per le vittime delle violazioni dei diritti umani”, riconoscendo in modo particolare il ruolo e l’impegno di Oscar Romero.

Si possono elencare, a detta di alcuni teologi tre canonizzazioni riguardo la figura del vescovo salvadoregno. La prima, subito dopo l’uccisione, quella del popolo: egli l’ha chiamato immediatamente santo perché ne aveva percepito al vicinanza pastorale e il fatto di aver dato la vita per averlo difeso, amato, incoraggiato a domandare giustizia e solidarietà nella non violenza. Una seconda forma di canonizzazione come detto, è stata quella laica: tutti possono riconoscere in Oscar Romero un difensore della dignità umana, della fratellanza universale, oltre le barriere culturali, nazionali, etniche o sociali. Infine è avvenuta finalmente, il 14 ottobre dello scorso anno, la canonizzazione ufficiale della chiesa cattolica. Papa Francesco l’ha indicato a tutti i cristiani non solo come “santino” da pregare o invocare, ma soprattutto come modello da imitare, non temendo persecuzione, emarginazione e martirio, pur di essere fedeli al Vangelo e alla dignità di ogni persona.

Con questa iniziativa si vuole quindi proclamare Romero come martire, santo universale, profeta e umanista ed invocarlo per essere come lui più coraggiosi nel costruire il regno di Dio e la fraternità umana nella giustizia e nella accoglienza di ogni creatura umana.

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