In un nuovo libro le “Conversazioni eucaristiche” del beato Spinelli

Il volume, curato dalle Suore Adoratrici ed edito dalla NEC, è arricchito da un’ampia introduzione di don Ezio Bolis e accompagnato da un preciso apparato di note e rimandi

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Le Suore Adoratrici di Rivolta hanno pubblicato un nuovo libro, edito dalla NEC-Nuova Editrice Cremonese. Si tratta della seconda edizione di un volume la cui prima stampa risale al 1886. Il beato Francesco Spinelli in quell’anno fece stampare 2mila copie di questo testo, per «insegnare alle sue suore come stare davanti al Santissimo».

Conversazioni Eucaristiche è la riscrittura in lingua corrente delle Conversazioni del beato Spinelli, arricchite da un’ampia introduzione esplicativa di don Ezio Bolis, affermato teologo di Bergamo, e accompagnate da un preciso apparato di note e rimandi che spiegano, collegano, aprono il testo al confronto con la Parola e con gli autori spirituali.

La prefazione del vescovo Antonio Napolioni ne dà uno spaccato di attualità e di efficacia, come efficace è ogni incontro vero con il Mistero.

Si tratta di Conversazioni che possono aiutare la preghiera silenziosa, che a volte fatica a sollevare pensieri e sentimenti fino a lasciarsi incontrare dai pensieri e sentimenti propri del Signore. Conversazioni che possono insegnare la preghiera degli occhi, fissi un po’ al testo e un po’ al Sacramento, snodate tra Presenza e Parola, lì dove chi prega sente nascere in sé un dialogo sempre più profondo con Cristo e, in Lui, con il Padre nello Spirito. Allenati all’attenzione alla Parola e alla Presenza, gli occhi poi sapranno tornare – limpidi e generosi – a guardare la vita, se stessi e gli altri, con speranza e rinnovata carità (cfr. Prefazione del vescovo Antonio Napolioni).

 

CHE COSA È Il dialogo vivo, la conversazione impregnata di Parola di Dio, di spiritualità e di teologia, di tradizione della Chiesa e di vita vissuta, che può schiudere brecce nel nostro cuore e nella nostra mente per una preghiera di adorazione aperta all’amore per Cristo e per i fratelli.

CHE COSA NON È Un nuovo libro con degli schemi di adorazione da fotocopiare…

DI CHI È Il beato Francesco Spinelli (1853-1913), fondatore delle Suore Adoratrici del SS. Sacramento. Prete di Bergamo, trapiantato a Cremona, ha dedicato tutta la sua vita a evangelizzare, ad adorare, a servire i più poveri tra i fratelli, a perdonare, ad accogliere chi si era allontanato. A vivere da santo.

A CHE COSA SERVE A stare in adorazione davanti a Cristo, in Cristo, nel suo corpo che è la Chiesa, imparando a lasciare che il protagonista della preghiera sia Lui. È Lui che “vuole stare in nostra compagnia” e suscita in noi pensieri e sentimenti che partono da Lui e dalla sua Parola. Per questo è anche un ottimo strumento formativo, per chi – all’inizio del cammino – vuole imparare una preghiera che sia conversazione viva e trasformante per Cristo, con Cristo, in Cristo.

PER CHI È Per tutti coloro che vogliono vivere la preghiera come una conversazione eucaristica, senza rischi di intimismo e di monologhi in cui Cristo è solo… testimone passivo e ignorato. Adatto per sacerdoti, religiosi, laici; adatto per la formazione; adatto per uomini e donne; adatto per esperti e principianti; adatto per giovani e adulto; adatto per chi ha tanta fede e per chi ne ha poca. Adatto. Semplicemente.

DOVE È È disponibile nelle librerie cattoliche, presso la NEC-Nuova Editrice Cremonese o le Suore Adoratrici (indirizzo e-mail a conversazioni@suoreadoratrici.it).

 

La prefazione del vescovo Napolioni

 

Vita del beato Francesco Spinelli

Il beato Francesco Spinelli nasce a Milano, il 14 aprile 1853, da genitori di origine bergamasca. È ordinato sacerdote il 17 ottobre 1875 e nell’autunno è a Roma per il Giubileo.

Nella basilica di Santa Maria Maggiore si prostra ai piedi della culla di Gesù Bambino: “Mi sono inginocchiato, piansi, pregai, e sognai uno stuolo di vergini che avrebbero adorato Gesù in Sacramento”. Sogno, visione, intuizione? Per don Francesco l’incarnazione storica di Gesù continua con l’incarnazione quotidiana del Pane Eucaristico, quale presenza d’amore per tutti, da adorare e servire nei poveri.

Il 15 dicembre 1882, fonda, insieme a Caterina Comensoli, l’Istituto delle Suore Adoratrici, a Bergamo. Preso infatti dalla passione per Dio e per gli uomini, egli dà vita ad un Istituto, il cui scopo è “attingere l’amore più ardente dall’Eucaristia celebrata e adorata per riversarlo sui più poveri fra i fratelli”. Egli per primo spende la sua vita in ginocchio davanti all’Eucaristia e davanti ai fratelli, in cui vede la presenza di Gesù da amare e da servire con amore e compassione incondizionata.

Il 4 marzo 1889, causa un dissesto finanziario, in cui involontariamente è coinvolto, viene licenziato dalla diocesi di Bergamo e accolto nel clero di Cremona dal grande cuore di Mons. Geremia Bonomelli. A Rivolta d’Adda continua l’Istituto delle Suore Adoratrici. Lungo la sua vita, costellata di grandi prove, vive e insegna l’arte del perdono più smisurato, perché di fronte al nemico si può applicare solo “la vendetta di un infinito amore”.

Muore il 6 febbraio 1913 a Rivolta d’Adda (CR). È beatificato da S. Giovanni Paolo II il 21 giugno 1992 presso il Santuario Beata Vergine Maria del Fonte in Caravaggio.

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