In Cattedrale è risuonato il monito di Mazzolari: “Tu non uccidere”

Con la riflessione del vescovo e la lettura drammatica del cremonese Dario Cantarelli lo scritto di don Primo sul tormento della coscienza dinanzi alla guerra

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Nella penombra della Cattedrale, in ascolto di un profeta che solo il tempo ha consentito di comprendere pienamente, si è tenuto il secondo appuntamento promosso dall’Amministrazione comunale di Cremona in collaborazione con la Chiesa locale. “Le parole di don Primo” sono tornate a inquietare, a far pensare,  su una tematica quanto mai attuale: il rifiuto della violenza nella sua forma più atroce – la guerra – in nome della coscienza.

Il vescovo Napolioni, dopo il saluto del parroco della Cattedrale mons. Alberto Franzini, ha introdotto la lunga lettura di brani tratti da “Tu non uccidere”, pubblicato anonimo da don Mazzolari nel lontano 1955. In un’epoca segnata da conflittualità latenti e minacciose, così simile alla nostra.

E ha richiamato il radicale esigente rifiuto che, dalla Parola, raggiunge la libertà di ogni uomo.

Citando il catechismo della Chiesa Cattolica nei passaggi che si riferiscono alla cosiddetta “guerra giusta” (CCC 2309) mons. Napolioni ha soggiunto: “A questo linguaggio, tipico della dottrina morale, deve corrispondere il travaglio personale e comunitario delle nostre coscienze, di uomini e credenti. Ben venga la sferza di don Primo Mazzolari a svegliarle”.

“Quello che abbiamo in mano – ha continuato il vescovo – è un pamphlet composito, basato su diversi interventi mazzolariani di quegli anni, che ci mostrano il percorso dell’autore, approdato progressivamente al rifiuto della guerra e della contrapposizione tra Occidente e Oriente (oggi diremmo Nord – Sud). Sul piano teologico-morale, egli rifonda sulla Scrittura l’impraticabilità della teoria della guerra giusta, incompatibile col Vangelo, che pure ispira nuove forme di obiezione di coscienza e di resistenza non-violenta, in dialogo con tutti gli onesti tentativi di ricerca della pace”.

La graffiante lettura del testo mazzolariano è stata proposta nella sua nuda essenzialità: un invito esplicito a tornare personalmente al pensiero alternativo e provocatorio dell’Autore.

I prossimi appuntamenti saranno il 10 marzo, data dell’l’inaugurazione dell’esposizione “Conoscere don Primo Mazzolari”, nella sala ex-violini di Palazzo Comunale. Nell’occasione sarà visionato anche il documentario televisivo realizzato dal Centro di produzione diocesano TRC. Il 20 aprile continuerà la lettura diffusa con gli scritti politici di don Primo, a cura degli scout Agesci in Sala Quadri, sede del Consiglio comunale, con intervento del Sindaco di Cremona Gianluca Galimberti.

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