Il Vescovo celebra a Viadana: «Entriamo in intimità con Cristo»

Il presule ha presieduto l'Eucaristia nella chiesa arcipretale di S. Maria Assunta in Castello insieme ai sacerdoti della comunità pastorale nel tardo pomeriggio di domenica 17 luglio

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Domenica 17 luglio il vescovo Antonio Napolioni ha visitato, per la prima volta e «in famigliarità», la comunità delle parrocchie di Viadana e Buzzoletto. «In questi cinque mesi dal mio insediamento – ha affermato il presule – ho sentito spesso parlare di Viadana, ed ero proprio curioso di venire a conoscerla».

La Messa vespertina, nella chiesa del Castello, è stata presieduta da mons. Napolioni e concelebrata dai cinque sacedoti della comunità pastorale viadanese – don Antonio Censori, don Luigi Parmigiani, don Piergiorgio Tizzi, don Fabio Sozzi e don Enzo Cipro – oltre che dal segretario vescovile don Flavio Meani. La chiesa era gremita di fedeli; nel primo banco, le autorità cittadine: il sindaco Giovanni Cavatorta, il comandante della Compagnia Carabinieri Antonino Chiofalo e la comandante della Polizia locale Doriana Rossi.

All’omelia il presule si è concentrato sul tema dell’accoglienza a partire dall’episodio evangelico di Marta e Maria: «Se invitiamo qualcuno a cena, ci sediamo a chiacchierare con l’ospite: non lo lasciamo da solo, perché affaccendati nelle incombenze domestiche. Allo stesso tempo, non possiamo però lasciare che l’arrosto bruci. Ma il racconto della visita di Gesù a casa di Maria e Marta non è semplicemente un modo per ricordarci che gli eccessi non vanno mai bene: è qualcosa di molto più profondo». Secondo il vescovo, il rapporto col Signore «va ben oltre i semplici doveri dell’ospitalità. Cristo viene in mezzo a noi nelle gioie, nelle sorprese, nelle prove dell’esistenza: accoglierlo, significa aprirci alla sua Parola, entrare in intimità con lui ed amarlo».

Mons. Antonio ha offerto alcuni esempi di accoglienza “cristiana”: «Le coppie che credono sia un dono d’amore anche un figlio disabile, e si aprono alla vita. I mariti e le mogli che si accorgono che il coniuge non è come lo avevano idealizzato, ma si sforzano di riscoprirlo per generare vita e speranza. Chi si spende per aiutare gli immigrati: perché gli angeli non sempre hanno ali d’oro, ma a volte le piaghe ai piedi. Io stesso sono stato accolto nella grande famiglia della Chiesa cremonese, e voglio camminare insieme a voi secondo ciò che Gesù ci dirà».

Al termine della celebrazione, mons. Napolioni si è trattenuto in chiesa per salutare i fedeli e scambiare qualche impressione.

Il parroco don Censori ha anticipato che la prossima visita del vescovo, in forma più “ufficiale”, sarà il 10 settembre, in occasione della festa patronale di S. Nicola da Tolentino.

R.N.

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