Il positivo esito della “Settimana residenziale” del clero a Lenno

Pienamente riuscita la seconda edizione dell'iniziativa di formazione permanente in uno stile di fraterna condivisione tra sacerdoti diocesani

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Dopo la bella esperienza di Sestri Levante nel 2018, la casa di spiritualità delle Suore Adoratrici a Lenno, sulle sponde del Lago di Como, ha accolto la scorsa settimana un gruppo di sacerdoti cremonesi per alcuni giorni di fraternità e aggiornamento.

Durante i cinque giorni residenziali diversi interventi hanno focalizzato lo stesso tema della prima edizione: “Il presbitero: uomo credente, nella corresponsabilità ecclesiale”. A coordinare i lavori, partecipati anche dal Vescovo Napolioni, il Vicario per il clero e la pastorale diocesana don Giampaolo Maccagni.

Nelle intense giornate di confronto e condivisione le medesime domande su identità e missione del sacerdote, in una realtà pastorale fluida ed esigente come quella odierna, sono state declinate sul versante della fede – anzitutto personale – cercando di descrivere come oggi sia percepita e vissuta nei contesti della pastorale e infine approfondendo la riflessione sullo stile sinodale che la Chiesa è invitata a sperimentare, nella corresponsabilità con i fedeli laici. Approcci per certi versi inediti che il nostro tempo chiede ai pastori delle comunità cristiane.

A don Giuliano Zatti, Vicario generale della diocesi di Padova, è stato affidato l’approfondimento sulla narrazione della fede personale, sui nodi e sulle risorse che la fanno crescere nell’esperienza adulta; don Andrea Peruffo, formatore della diocesi di Vicenza, ha invece proposto un creativo contributo sulle dimensioni più umane e psicologiche del credere; alla dimensione più comunitaria della fede è invece stata dedicata la giornata coordinata dal milanese don Antonio Torresin. Ogni intervento ha innescato un proficuo e franco confronto in piccoli gruppi.

Ma l’ingrediente che ha reso davvero fecondi i giorni e le riflessioni è stata la genuina e semplice condivisione del tempo, dell’amicizia e della preghiera, in un clima sereno e disteso. Lo stile di ascolto del vissuto di ciascuno ha permesso a tutti di sentirsi accolti, superando pregiudizi e distanze tra sacerdoti di diverse generazioni provenienti dalle diverse zone pastorali della diocesi.

Non sono mancate anche una giornata dedicata ad una festosa uscita in gruppo, presso il Sacro Monte di Ossuccio e il Santuario della Madonna del Soccorso e l’occasione di ascolto più profondo della Parola con la lectio proposta da don Marco d’Agostino, Rettore del Seminario diocesano.

La disponibile franchezza del confronto con il Vescovo, sui passi e le scelte che la Diocesi sta compiendo, hanno arricchito la settimana residenziale.

Una bella esperienza di fraterna accoglienza che ha consolidato amicizia e stima reciproche, recuperando un respiro profondo e uno sguardo più ampio, oltre la frenesia che la vita pastorale impone alla qualità delle relazioni umane, anche tra quanti sono al servizio del vangelo. Una scelta da mettere in calendario nel prossimo anno, soprattutto per quanti ancora non abbiano avuto la possibilità di partecipare.

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