Il Papa a Monza, presenti anche mille cremonesi

Tra i primi ad arrivare quelli delle parrocchie di Soncino-Isengo-Casaletto-Melotta. Tra i più numerosi quelli di Pandino e Cassano d'Adda

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Milano, capitale economica e morale dell’intero paese, modello di efficienza e di imprenditorialità per l’intera Europa, si è fermata sabato 25 marzo per accogliere il Papa di Roma, Francesco. Oltre 10.000 persone lo hanno abbracciato alle Case Bianche di via Salomone nel quartiere Forlanini, uno dei più popolari e contraddittori della grande città. Qui ha visitato tre famiglie, tra cui una musulmana, e si intrattenuto con i fedeli della parocchia affermando: «Entro in Milano come sacerdote al servizio del popolo».

Successivamente ha visitato il Duomo, intrattenendosi in preghiera dinanzi alle reliquie dei santi Ambrogio e Carlo, e ha risposto alle domande di sacerdoti, diaconi e religiosi che stipavano la maestosa cattedrale gotica. All’incontro era presente anche il vescovo Antonio insieme a tutti i presuli lombardi. Ad un sacerdote che rivelava la fatica dell’apostolato ha risposto: «l’evangelizzazione non è sempre sinonimo di prendere pesci. Bisogna prendere il largo, dare testimonianza e poi è il Signore che prende i pesci: quando, dove e come non ha importanza». Ad un diacono, invece, ha specificato il suo compito: «custode del servizio nella Chiesa. Il servizio alla Parola, all’Altare, ai Poveri», mentre ad una suora che gli chiedeva come poter dare una testimonianza di vita povera, vergine e obbediente all’uomo di oggi, vista la “minorità” delle suore nella Chiesa e nella società ha spiegato: «le congregazioni non sono nate per essere la massa, ma un po’ di sale e un po’ di lievito perché la massa crescesse e il Popolo di Dio avesse il condimento che gli mancava».

Il Pontefice è poi uscito in piazza, gremitissima di milanesi, per la recita dell’Angelus e la benedizione apostolica, quindi si è spostato nel carcere di San Vittore dove si è intrattenuto anche a pranzo con i detenuti. A questi uomini feriti dalla vita ha detto «Vi ringrazio dell’accoglienza. Io mi sento a casa con voi. Gesù ha detto: “Ero carcerato e tu sei venuto a visitarmi”. Voi per me siete Gesù, siete fratelli. Io non ho il coraggio di dire a nessuna persona che è in carcere: “Se lo merita”. Perché voi e non io? Il Signore ama me quanto voi, lo stesso Gesù è in voi e in me, noi siamo fratelli peccatori. Pensate ai vostri figli, alle vostre famiglie, ai vostri genitori. Passo tanto tempo qui con voi che siete il cuore di Gesù ferito. Grazie tanto e pregate per me».

Nel pomeriggio la Messa al Parco Reale di Monza alla presenza di 700.000 lombardi, tra di essi anche 1.000 cremonesi provenienti dalle comunità di Arzago d’Adda, Brignano Gera d’Adda, Calvenzano, Casaletto di Sopra, Casirate, Cassano d’Adda, Costa Sant’Abramo, Covo, Cremona / San Bernardo, Gadesco Pieve Delmona, Melotta, Motta Baluffi, Persico Dosimo, Pizzighettone, Rivolta d’Adda, Scandolara Ravara, Soncino, Sospiro, Stagno Lombardo, Vailate. Da segnalare, inoltre, la consistente presenza del Cammino Neocatecumenale,  presente con un gruppo di circa 200 persone.

 

I fedeli di Covo in cammino verso Monza (clicca per ingrandire)

Alcuni dei pandinesi presenti nel parco reale di Monza (clicca per ingrandire)

Soncinesi in attesa del Santo Padre (clicca per ingrandire)

La giornata meneghina di papa Francesco si concluderà allo stadio Meazza per l’incontro festoso con migliaia di cresimandi/cresimati.

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