Il maggio silenzioso di Caravaggio: cancellati ben 170 pellegrinaggi

Tra i tanti che hanno dovuto rinunciare alla tradizione del cammino verso il Santuario anche le parrocchie dei paesi della Zona 1

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Primavera senza pellegrinaggi, per via del coronavirus, per il santuario di Santa Maria del Fonte presso Caravaggio, abituato, in condizioni di normalità, a ricevere decine di migliaia di pellegrini fra aprile, maggio e giugno. Così, nel giorno stesso in cui avrebbero dovuto effettuare il rispettivo pellegrinaggio, il rettore monsignor Amedeo Ferrari e gli altri sacerdoti del santuario ricordano le parrocchie e i gruppi nel Rosario delle 17, che viene celebrato quotidianamente allo speco della Madonna.

«Erano previsti – spiega monsignor Ferrari – 25 pellegrinaggi in aprile, 109 in maggio e 39 in giugno, con parrocchie, gruppi spirituali e gruppi con malati, provenienti dalle zone di Milano, di Como e del Cremasco, ma anche dal Veneto e dal Piemonte. Difficile quantificare il numero di persone, ma bisogna considerare che alcuni gruppi sono formati anche da 200 persone, mentre le parrocchie vanno dai 50 ai 500/600 fedeli. Nel darci disdetta tutti quanti si sono detti dispiaciuti e lo hanno fatto nella speranza di poterci rivedere presto. Li aspettiamo, nel caso qualcuno di loro voglia recuperare più avanti il pellegrinaggio, se le condizioni lo permetteranno».

La devozione alla Madonna è radicata e il ricordo quotidiano che i sacerdoti fanno dei pellegrini nel Rosario delle 17 diventa un collegamento vero fra loro e il Santuario, nella preghiera. «È uno scambio reciproco – spiega il rettore – noi diventiamo un punto di riferimento per la loro devozione a Maria e i pellegrini, da casa, pregano per noi. In questo senso diventiamo una comunità d’intercessione e anche in questo tempo così difficile ci sentiamo valorizzati e considerati».

Fra quelle costrette a cancellare l’annuale pellegrinaggio a Santa Maria del Fonte ci sono le parrocchie dei paesi limitrofi al santuario. Caravaggio, Masano e Vidalengo il lunedì dell’Angelo hanno ovviato celebrando, con solo i rispettivi parroci, la messa in Santuario delle 10.15, presente il sindaco di Caravaggio Claudio Bolandrini.

La stessa cosa ha fatto Vailate, che ha il pellegrinaggio più sentito, con tanto di rievocazione storica da parte di una trentina di figuranti in costume d’epoca e paese interamente o quasi mobilitato il secondo lunedì dopo Pasqua: l’Amministrazione comunale ha proposto di recuperarlo un sabato di settembre oppure di ottobre, ma non sarà semplice.

Anche la parrocchia di Calvenzano la domenica “In albis” avrebbe dovuto effettuare il proprio pellegrinaggio: in rappresentanza della comunità il sindaco Fabio Ferla e il parroco don Franco Sudati si sono recati a piedi al santuario e lì hanno pregato affidando i loro concittadini a Maria e ricordando in particolare i defunti di quest’ultimo periodo.

Nulla da fare neanche per Misano (saltata anche la tradizione dell’innalzamento della pianta dei neo-diciottenni, alla vigilia del pellegrinaggio), per Arzago e per Mozzanica, né per Casirate che avrebbe avuto il proprio pellegrinaggio il 25 aprile, giorno della festa patronale di San Marco.

Luca Mestri

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TeleRadio Cremona Cittanova
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