Il fioretto di Natale con il violino nuovo suonato per la gloria di Dio

Madre Arsuffi racconta il particolare incontro con una giovane colombiana nella chiesa di S. Agostino

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I fioretti di francescana memoria si ripetono anche ai nostri giorni e risvegliano nel cuore le più pure emozioni. Proponiamo una bella testimonianza di madre Giuliana Arsuffi, religiosa della Beata Vergine, riguardo al suo inedito incontro con una giovane violinista colombiana nella chiesa di S. Agostino, a Cremona.

Ero nella chiesa di S. Agostino a preparare l’incontro di preghiera in preparazione al Natale e pensavo alla gioia di trovarci insieme, alunni e genitori, per ricordare la nascita di Gesù, quando ho sentito un rumore di passi.

Mi volto e vedo una ragazza che si avvicina all’altare con fare un po’ incerto e spaesato. Noto subito lo strano zainetto a forma di violino che la ragazza porta sulle spalle. La osservo e mi avvedo della sua titubanza mentre mi si avvicina; io la saluto incoraggiandola a venire verso di me e lei, rassicurata, mi chiede in spagnolo, se può suonare. Mentre cerco di formulare una risposta, arriva il parroco e io la indirizzo verso di lui.

Il dialogo è breve e si conclude con alcune parole: “suonare per la gloria di Dio”. Ripetute dal parroco: “Per la gloria di Dio? Suona, suona!”.

Io che sono in ascolto chiedo alla ragazza se è spagnola, mi risponde che proviene dalla Colombia e che ha appena acquistato il violino e lo vuole suonare per Dio.

Questa risposta mi colpisce e le dico che l’ascolterò anch’io.

Si toglie dalle spalle lo zaino-custodia, lo apre ed estrae il suo violino nuovo e brillante come un gioiello, fa il segno della croce, dice una preghiera, invoca lo Spirito Santo e si appresta ad accordare lo strumento tremando per l’emozione. Quando tutto le sembra pronto, in piedi, nella navata centrale, proprio davanti all’altare e di fianco al presepio, lascia libera una cascata di note che, in dolce armonia, si diffondono nella chiesa deserta e la ravvivano. La felicità della ragazza, che ha voluto dedicare a Dio la sua prima esecuzione musicale con il violino che aveva tanto sognato, avvolge anche me che sono rimasta a farle compagnia. Questa volta sono io che mi avvicino a lei, le dico che ha fatto veramente un gesto molto bello, l’abbraccio e la bacio e piangiamo tutte e due insieme per l’emozione.

Una giovane ragazza che offre la primizia della sua felicità a Dio, che suona per Lui come si suona per un amico, che sceglie di recarsi in una chiesa per inaugurare il suo violino! Mi sembra un sogno.

Quanta purezza, quanto bene può diffondere nel mondo una persona che vive il suo rapporto di amicizia con Dio in modo così intenso e così semplice. Non occorrono parole per invitare ad una vita interiore più ricca di fede che si concretizza in gesti di condivisione sincera delle gioie della vita con Colui che sa accogliere ogni più piccolo battito del cuore innamorato.

Si “dice” Dio con la vita: “quivi è perfetta letizia”…  E Gesù nasce nella musica dell’amicizia.

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