Il cardinal Coccopalmerio a Castelleone per l’anniversario dell’Incoronazione della Madonna della Misericordia

La celebrazione al Santuario presieduta dal porporato dopo la tradizionale processione della comunità

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La celebrazione del 134° anniversario dell’Incoronazione della Madonna della Misericordia è un segno di speranza per l’intera comunità castelleonese, ma non solo.

A maggio, infatti, non si erano celebrate le ricorrenze delle apparizioni di Maria, a causa della pandemia che aveva determinato rigorose misure di distanziamento sociale, precludendo la partecipazione dei fedeli alle celebrazioni religiose.

La tradizionale processione a ricordo dell’Incoronazione del simulacro della Vergine avvenuta nel settembre del 1886, si è invece svolta domenica 13 settembre. Dopo la S.Messa delle 9,45 in oratorio, numerosi fedeli si sono incamminati dietro la croce in un breve pellegrinaggio verso il Santuario della Misericordia.  Insieme a loro il cardinal Francesco Coccopalmerio accompagnato dal parroco di Castelleone, don Giambattista Piacentini, dal vicario dell’oratorio, don Mattteo Alberti e, in rappresentanza dell’Amministrazione Comunale, dal sindaco Pietro Fiori, con alcuni consiglieri comunali.

La processione è arrivata al Santuario, dove era attesa dal custode don Renato Onida,  con un lungo sviluppo a causa del distanziamento necessario tra i fedeli e anche la S.Messa, per rispetto della salute dei partecipanti è stata celebrata all’aperto, nel chiostro del recinto sacro.

Il cardinale Coccopalmerio, nella sua omelia, ha ripreso il tema del perdono che era suggerito dalle letture bibliche, soprattutto dal vangelo di Matteo, con la parabola del servo a cui il re condona un grande debito. Il cardinale ha chiesto a tutti di ricordare una persona reale che ci ha fatto del male e di applicare nei suoi confronti due atteggiamenti: il primo è evitare la vendetta, il secondo è perdonare con il cuore come dice Gesù. Evitare di vendicarsi perché la vendetta è ancora male e provoca altre vendette in una catena infinta come dimostrano le guerre. Perdonare con il cuore facendo sciogliere l’ira e il rancore che riempiono il cuore cercando di capire le ragioni di chi ha compiuto il male: malattie, pregiudizi infondati e altre ragioni.

Il proposito di perdonare deve essere concreto – ha osservato il cardinale – non astratto e generico, ma riferito a quella determinata persona che ha provocato il male. Perciò acquista ancora più valore il passo del Padre nostro in cui si chiede “rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori”.

Al termine della celebrazione e, prima della benedizione, il cardinale Coccopalmerio ha ricordato con piacere come ormai da diversi anni la  sua presenza al Santuario è diventata una costante di cui ringrazia i sacerdoti e gli amici castelleonesi.

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Eugenio Clerici
TeleRadio Cremona Cittanova
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