I vescovi della Lombardia riuniti per tre giorni di preghiera e confronto pastorale sul Lago Maggiore

Anche il vescovo Napolioni e l'emerito Lafranconi alla sessione ordinaria della Conferenza episcopale della Lombardia a Castelveccana di Caldé. Giovedì la visita all'eremo di Santa Caterina del Sasso

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I vescovi della Lombardia sono riuniti nelle giornate di mercoledì 3, giovedì 4 e venerdì 5 luglio nella sessione ordinaria della Conferenza episcopale regionale. Per questo incontro non è stata scelta la sede tradizionale del Santuario di Santa Maria del Fonte a Caravaggio, ma – anche per un momento di ristoro estivo – si sta svolgendo presso la casa di spiritualità “Villa immacolata” dell’Istituto delle Figlie dell’Oratorio a Castelveccana di Caldé, in provincia di Varese, sul Lago Maggiore.

Tra i principali argomenti all’ordine del giorno per l’assemblea guidata dal metropolita della Lombardia mons. Mario Delpini, arcivescovo di Milano, che vede la presenza anche del vescovo di Cremona mons. Antonio Napolioni e dell’emerito Dante Lafranconi: la riflessione sugli orientamenti CEI dei prossimi anni; la ricezione nelle diocesi lombarde del documento “Christus vivit”, l’esortazione apostolica post-sinodale di Papa Francesco; l’impostazione dei servizi diocesani rivolti alla tutela dei minori; lo statuto della Consulta regionale delle aggregazioni laicali.

Nel programma delle giornate sono inseriti anche momenti di spiritualità e fraternità. Tra questi anche la visita comunitaria, nella giornata di giovedì 4 luglio all’eremo di Santa Caterina del Sasso, un monastero attualmente retto da alcuni Oblati benedettini. sorto a strapiombo sulla sponda orientale del lago Maggiore, su cui offre una suggestiva vista.

Secondo la tradizione la storia del monastero ha origine nel XII secolo, quando Alberto Besozzi, mercante e usuraio, scampando a un naufragio durante una traversata del lago, avrebbe fatto voto a Santa Caterina d’Alessandria di ritirarsi per il resto della sua vita in preghiera e solitudine in una grotta in quel tratto di costa. Lì avrebbe costruito una cappella alla Santa, ancor oggi individuabile sul fondo della chiesa. In seguito fatto beato, il suo corpo riposa all’interno della chiesa. Il complesso monastico sorse intorno al XIV secolo, con la costruzione delle due chiese dedicate a San Nicolao e Santa Maria Nova.

TeleRadio Cremona Cittanova
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