Al via a Cagliari la 48esima Settimana Sociale dei Cattolici Italiani sul tema del lavoro

Parteciperà ai lavori anche il vescovo Antonio Napolioni insieme al prof. Fabio Antoldi; presente don Bignami, nuovo vicedirettore dell’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro

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“Il lavoro che vogliamo: libero, creativo, partecipativo e solidale”: questo il tema della 48esima Settimana Sociale dei Cattolici Italiani, che si svolgerà dal 26 al 29 ottobre a Cagliari, presso la Fiera Internazionale della Sardegna. Ai lavori parteciperanno un migliaio di delegati in rappresentanza delle 225 diocesi italiane, oltre a una quarantina di esperti. Presente anche una delegazione cremonese.

A guidarla il vescovo Antonio Napolioni, accompagnato da Fabio Antoldi, membro della commissione diocesana della Pastorale sociale e del lavoro, professore ordinario di Strategia aziendale e di Imprenditorialità presso la Facoltà di Economia e Giurisprudenza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore (sede di Piacenza e Cremona) e direttore del CERSI, il Centro di ricerca per lo Sviluppo imprenditoriale dell’Università Cattolica.

 

Da segnalare la partecipazione ai lavori anche di un altro cremonese: don Bruno Bignami, recentemente nominato vicedirettore dell’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro della Cei.

 

«L’obiettivo è di non fermarci a Cagliari – ha spiegato mons. Filippo Santoro, arcivescovo di Taranto e presidente del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane Sociali, nella presentazione della Settimana lunedì 23 ottobre – ma di avviare percorsi che continuano». Sul piano pratico questo comporta l’impegno ad «andare oltre lo schema delle raccomandazioni e dei favori per indicare, invece, percorsi legali per arrivare al lavoro, e a un lavoro degno».

«Rispondere a un bisogno fondamentale delle persone e un problema reale del Paese»: così mons. Santoro ha sintetizzato l’impostazione della prossima Settimana sociale. «Vogliamo rispondere a un problema reale della gente e, come dice Papa Francesco, iniziare percorsi, nello stile di lavoro sinodale molto bello che ha sperimentato il Comitato», ha proseguito l’Arcivescovo a proposito del lungo cammino di preparazione dell’importante appuntamento ecclesiale: «Una sinfonia tra esperti di economia, scienze sociali, statistica, amministrazione d’impresa, mondo sindacale e pastori, partendo dal problema dell’uomo come centrale».

Lavoro, dunque, come priorità che «non nasce da analisi sociologiche o discussioni solo teoriche, ma dai volti che noi tutti incrociamo», ha detto ancora Santoro, citando due nomi concreti – Paola Clemente e Giuseppina Spagnoletti – vittime del caporalato proprio nella sua regione. Senza contare la situazione dell’Ilva.

 

A caratterizzare la seconda giornata della Settimana sociale sarà la presentazione, da parte dall’economista Leonardo Becchetti, di 402 “buone pratiche”, che costituiranno la base della discussione successiva nei tavoli di lavoro. Il “caso” portato dalla diocesi di Cremona è quello del Consorzio Casalasco del Pomodoro, presente sul mercato dal 1977 e che oggi conta 370 aziende agricole associate, spesso di carattere familiare, che coltivano 7.000 ettari di terreno dislocati nella pianura Padana tra le province di Cremona, Parma, Piacenza e Mantova e vanta tre stabilimenti produttivi. La qualità dei prodotti del Consorzio Casalasco, e quindi il relativo successo aziendale sui mercati, è strettamente connesso all’intera filiera del processo produttivo dal campo allo stabilimento. Proprio per questo motivo la terra e le persone sono da sempre al centro dell’attenzione: l’azienda applica un modello gestionale etico, cioè basato sul rispetto, l’implementazione e la diffusione lungo la filiera delle norme a difesa dei diritti umani, dei diritti dei lavoratori, della legalità e dell’ambiente.

La scheda “cercatori di LavOro”

 

Alla vigilia della 48° Settimana sociale dei cattolici italiani, Caritas Italiana ha pubblica un dossier con dati e testimonianze sul tema lavoro a livello globale. Nel mondo vi sono quasi 25 milioni di persone in situazione di lavoro forzato, di cui 16,5 milioni in Asia e Pacifico, 3,4 milioni in Africa, 3,2 milioni in Europa e Asia centrale, 1,3 milioni nelle Americhe e 350.000 nei Paesi arabi. Anche l’Italia è afflitta da questa piaga. Basti pensare al fenomeno dello sfruttamento dei lavoratori stagionali e del caporalato, con un costo per le casse dello Stato, in termini di evasione contributiva, non inferiore ai 600 milioni di euro l’anno. Sono almeno 400 mila i lavoratori agricoli (3/4 stranieri) che quotidianamente si mettono nelle mani del caporale di turno pur di fare la giornata. La schiavitù, in tutte le sue forme, è dunque un fenomeno globale, anche se particolarmente diffuso nel continente asiatico.

Sono cinque le sfide a cui occorre rispondere in Asia, ma anche nel resto del mondo, per percorrere la strada dei diritti e della dignità: la sicurezza e le condizioni del lavoro; i salari troppo bassi; il lavoro minorile; i fenomeni di acquisizione ed espropriazione delle terre; la disparità di trattamento tra uomini e donne. Un lavoro decente richiede efficaci politiche pubbliche: serve una responsabilità diffusa per una iniziativa privata rispettosa delle persone, ma anche un quadro normativo e iniziative pubbliche che tutelino efficacemente i diritti, soprattutto dei più deboli. Per un “lavoro degno” è necessario assumere la responsabilità di un percorso che superi le tensioni tra la realizzazione del diritto dei lavoratori, dell’impresa e del “bene comune”.

Dossier Caritas sul lavoro

 

Il convegno ecclesiale di Cagliari rappresenta un’opportunità per riflettere, da cristiani, su come creare le condizioni perché per tutti ci sia lavoro e perché non sia un lavoro qualunque, ma dignitoso: “libero, creativo, partecipativo, solidale”, come recitano le parole del titolo del convegno, tratte da un brano dell’Evangelii Gaudium di papa Francesco. I rappresentanti di tutte le diocesi della Chiesa italiana s’incontrano per discutere non solo di possibili strumenti politici o di leggi che possano promuover il lavoro, ma anche del ruolo delle imprese, dei sindacati, degli amministratori pubblici e delle comunità locali in questo cammino di “conversione” del lavoro di cui oggi sentiamo forte il bisogno per costruire il nostro futuro.

 

Il programma completo dei lavori della Settimana sociale di Cagliari

 

 

Il sito internet della Settimana sociale dei cattolici italiani

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