Giornata per l’Università Cattolica: “Alleati per il futuro”

La ricorrenza cade in prossimità dell’apertura della nuova sede cremonese, che sarà inaugurata il prossimo 12 novembre alla presenza del Presidente della Repubblica

image_pdfimage_print

L’annuale Giornata per l’Università Cattolica doveva essere celebrata lo scorso 26 aprile. A causa della pandemia è stata rimandata al 20 settembre: non tutto il male viene per nuocere! La nuova data infatti cade in prossimità dell’apertura della nuova sede cremonese. Al di là dei discorsi celebrativi e delle alte aspettative di cui si è caricato l’evento, bisogna riconoscere che con l’avvio del nuovo campus si compie un progetto ambizioso che ha il coraggio di offrire prospettive nuove ai giovani, all’Ateneo, alla città, al mondo imprenditoriale. Il risultato è stato possibile grazie al coinvolgimento di molteplici istituzioni pubbliche e private in uno sforzo congiunto. Senza troppi giri di parole si potrebbe pensare che la felice coincidenza funga da esempio illustrativo di quanto auspica il messaggio che la Conferenza Episcopale ha diffuso in occasione di questa 96a Giornata: “Alleati per il futuro”.

Il 12 novembre, all’inaugurazione ufficiale del campus, sarà presente anche il Presidente della Repubblica. La sua visita viene ad attenzionare una città duramente colpita dal Covid, ma che prima ancora, nonostante la sua storia, l’arte e il ricco patrimonio culturale e artigianale, soffre di una marginalità a cui troppo spesso è stata relegata sia nelle scelte regionali che in quelle a livello nazionale. Basti pensare alle politiche dei trasporti e della viabilità nevralgiche per lo sviluppo e il lavoro locali: sono endemiche e irrisolte le proteste dei lavoratori pendolari per i gravi disservizi delle linee ferroviarie, gli infiniti cantieri per il ripristino di quelle arterie essenziali che sono i ponti fluviali, i ritardi e i continui ripensamenti per la tratta autostradale verso Mantova. Allo stesso modo preoccupa ora l’organizzazione assistenziale e sanitaria territoriale e ospedaliera, la contrazione dei reparti in ospedale, la diminuzione dei posti letti, il lacunoso coordinamento emerso nel tempo emergenziale e la mancanza di visioni lungimiranti, come ha più volte lamentato anche il Presidente dell’associazione delle trenta case di riposo della provincia.

Non è la visita di Mattarella che può dare risposte od offrire soluzioni. Essa costituisce però una sorta di approvazione che la più alta carica istituzionale riconosce all’impegno e al coraggio di una realtà locale che ha risposto alle difficoltà con sinergica intraprendenza e senso imprenditoriale, al punto di realizzare progetti importanti come il nuovo campus dell’Università Cattolica.

Vogliamo anche credere che la presenza in Università del Capo dello Stato sia in qualche modo un riconoscimento esteso a tutti e quattro gli Atenei presenti in città, per l’impegno da tempo profuso nelle rispettive sedi investendo in strutture, professionalità, ricerca e didattica. Nel quadro complessivo della vita sociale e civile locale essi costituiscono una preziosa e irrinunciabile risorsa che permette di guardare con più fiducia al futuro. Possiamo solo sperare che tale impegno trovi un sempre più convinto e concreto incoraggiamento da parte di tutti gli attori istituzionali preposti al bene del nostro territorio.

Non mi dilungo in ulteriori considerazioni. Preferisco rimandare a tre interventi significativi che, da un’angolazione propria, riflettono sul valore dell’Università Cattolica, sul senso della sua presenza e perché sia importante sostenerla.

  • La lettera del Rettore Franco Anelli descrive come l’Università ha corrisposto prontamente con mezzi e investimenti consistenti ai problemi causati dall’emergenza sanitaria. Sottolinea quali prospettive sono emerse da tale circostanza e quali sfide la attendono.
  • Il messaggio della Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana declina il titolo “Alleati per il futuro” secondo tre significati: collaborare assieme per sviluppare una visione antropologica integrale; aver il coraggio di prospettare ai giovani percorsi esigenti e impegnativi attraverso cui sperimentarsi e crescere; stringere un patto educativo tra le generazioni e tutti coloro che hanno a cuore il destino dell’umanità.
  • Infine il messaggio dell’Arcivescovo di Milano Mario Delpini, presidente dell’Istituto Toniolo (link). Vale la pena leggerlo con attenzione perché nella situazione odierna mette a fuoco di un punto non trascurabile né scontato: “ci vorrebbe un pensiero!”:

«Si tratta di un “pensare”. Non solo di parole, non solo di tradizioni, non solo di celebrazioni, non solo di opere da compiere. La vita cristiana pratica tutte queste strade e tutte sono irrinunciabili. Qui si vuole porre la questione di una visione cristiana della vita, di Dio, del mondo che sia frutto di una intelligenza credente, critica, esercitata nell’argomentare, disponibile ad affrontare gli interrogativi nuovi e antichi, coraggiosa nell’esercitare un giudizio sul presente e nell’immaginare il futuro. Non basta deprecare l’ignoranza dei cattolici sui contenuti della loro fede; si dovrebbe proporre molto di più: un pensiero adulto, rigoroso, attento e paziente, perché la verità cristiana si riveli nella sua bellezza, nella sua altezza e profondità» (pp. 3-4).

Infine l’Arcivescovo conclude esortando all’audacia per affrontare le sfide che ci attendono:

«Chiesa italiana, abbi fiducia! Abbi fiducia nel pensiero! Abbi fiducia nella ricerca! Abbi fiducia in quel convergere di pensieri, punti di vista, ricerche nella pluralità di discipline e competenze chiamate a comporre la sinfonia della cultura che si chiama Università.

Università Cattolica del Sacro Cuore, abbi fiducia! Abbi fiducia nella possibilità di offrire alla Chiesa italiana il contributo di cui ha bisogno, il pensiero che cerca, le competenze necessarie perché la missione di servire il Vangelo parli le lingue di questo tempo, entri senza complessi nel dibattito, si faccia carico delle domande e delle inquietudini della gente di oggi» (p. 9).

Il testo di Delpini solleva questioni ben più ampie rispetto all’“Università Cattolica”, questioni che investono i cattolici, la cultura che essi intendono promuovere e la presenza che assumono nella società e nella Chiesa attuali. La celebrazione di questa 96a Giornata potrebbe essere l’occasione per rendere consapevoli le comunità cristiane della posta in gioco.

don Maurizio Compiani
incaricato diocesano per la Pastorale universitaria

 

Il 12 novembre Mattarella a Cremona per inaugurare il nuovo campus della Cattolica

TeleRadio Cremona Cittanova
Facebooktwittermail