Fondazione Vescovi, festa dei nonni con mons. Napolioni

Nel pomeriggio del 2 ottobre a Calcio l'incontro con i ragazzi, le famiglie e i docenti della scuola dell’infanzia Vescovi e di quella primaria paritaria Capitanio

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Lunedì 2 ottobre il cortile della Fondazione Vescovi di Calcio, alla presenza dei bambini e delle famiglie della scuola dell’infanzia G. Vescovi e della scuola primaria paritaria S. B. Capitanio, si è “colorato” di tanti pacchi dono realizzati la settimana precedente a scuola da nonni e nipoti insieme, contenenti tutti i motivi per cui essi hanno voluto dirsi grazie a vicenda.

Papa Francesco afferma che Il futuro di un popolo richiede l’incontro tra giovani e anziani. I giovani sono la vitalità di un popolo in cammino e gli anziani rafforzano questa vitalità con la memoria e la saggezza. La festa dei nonni, che ricorre nel giorno degli angeli custodi, ha voluto essere questo: un incontro per ritrovarsi, per condividere l’entusiasmo e la spontaneità dei bambini e la serenità e la gioia dei nonni, un incontro per dirsi grazie.

A rendere ancor più speciale questa occasione è stata la presenza del vescovo Napolioni che con semplicità e grande generosità si è seduto in mezzo ai più piccoli e ha scartato con loro i doni.

Salutando le famiglie presenti e il personale della scuola, il Vescovo ha ricordato ai nonni l’importanza e la necessità di essere i nonni di tutti, di sentirsi punti di riferimento e custodi non solo dei propri nipoti, ma di tutti i bambini e i ragazzi. La concretezza della parole del Vescovo hanno invitato a raccogliere una grande sfida, quella di sentirsi ancora e ancor di più comunità educante. I nonni rappresentano così non solo una ricchezza per le famiglie, ma per tutta la comunità – ecclesiale e civile – proprio come hanno sottolineato anche il parroco e direttore della scuola, don Fabio Santambrogio, e il sindaco di Calcio, Elena Comendulli.

Il vescovo Antonio ha poi incontrato le insegnanti, le suore di Maria Bambina, i sacerdoti e alcuni membri in rappresentanza del Consiglio pastorale e del Consiglio di amministrazione, che in modi diversi lavorano quotidianamente per la scuola. Ha invitato tutti a chiedersi in che cosa può fare la differenza una scuola cattolica nell’attuale contesto. La risposta va ritrovata nella figura dell’insegnante e dell’educatore dentro la scuola cattolica: un professionista sì, ma un professionista credente che trova spazi e tempi per curare la propria spiritualità, capace di essere con la propria vita testimone credibile per i ragazzi e le famiglie che gli sono stati affidati. Il Vescovo ha quindi richiamato l’importanza di una formazione di tipo motivazionale, che aiuti ciascuno a ritrovare il perché più profondo del proprio lavoro e la capacità di discernimento per saper leggere e agire dentro alle situazioni quotidiane e alle relazioni con cuore, mano e mente alla luce del Vangelo.

«Il nostro grazie al vescovo Antonio – il pensiero riconoscente dalla scuola al termine di questa visita -per averci aiutati a riscoprire ancora di più che la sorgente di ciò che siamo e viviamo sta proprio dentro al Vangelo in cui c’è tutto ciò di cui abbiamo bisogno… non dobbiamo inventare nulla!».

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