Estate oratoriana, tempo di progettazione

L’auspicio, pur a fronte di ancora tante incognite, è che le comunità riescano a proporre le esperienze educative: una nota FOCr orienta il lavoro dei prossimi mesi

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Come sarà l’estate oratoriana 2021? Le incognite sono ancora molte, data l’attuale situazione sanitaria, ma già si lavora perché, come accaduto lo scorso anno, possa essere garantita comunque una proposta educativa ispirata alla fede.

Lo slogan della nuova edizione del Grest è già stato presentato: Hurrà. E hanno preso avvio le occasioni formative: dopo l’incontro web dello scorso 25 marzo riservato ai sacerdoti e agli educatori responsabili, sul canale youtube della FOCr saranno proposte racconti di buone prassi, in attesa dei workshop di maggio.

«L’orizzonte normativo cui ottemperare nella prossima estate, non è ancora definito – conferma don Paolo Arienti, incaricato diocesano per la Pastorale giovanile – ma abbiamo pensato di proporre comunque agli oratori alcuni richiami e precisazioni di cui riteniamo si debba sin da ora tenere conto per poter comunque iniziare una progettazione concreta dell’estate».

I criteri, soprattutto ai fini organizzativi, sono quelli dell’estate scorsa: distanziamenti, mascherine, piccoli gruppi e attività senza contatto, triage e presenze maggiorenni.

Gli elementi normativi che man mano sarà definiti, anche grazie al dialogo costante tra le diocesi lombarde, i diversi livelli di governo del territorio e le Ats, saranno via via aggiornata sul sito cregrest.it/sicurezza in stretta sinergia con l’Osservatorio giuridico ecclesiastico regionale.

Ma guardando alle attività estive degli oratori l’attenzione non è solo per il Grest: si auspica anche di poter rinnovare la proposta dei campi scuola o delle vacanze di gruppo, magari privilegiando mete all’interno dei confini regionali evitando viaggi all’estero, tendendo presente i protocolli ormai consolidati e effettuando prenotazioni che possano prevedere disdetta.

«L’auspicio – precisa ancora don Arienti – è che tutte le comunità e unità pastorali, compatibilmente con le risorse e la situazione locale, possano proporre esperienze educative per bambini, ragazzi ed adolescenti, come segno profetico rispetto all’emergenza educativa che stiamo attraversando. Ormai da settimane abbiamo condiviso l’esperienza dello scorso anno: se non esiste un modello di grest o di attività obbligante e monolitico, resta prezioso un segno di speranza e di coraggio che metta al centro la preoccupazione per i più giovani e ritrovi il gusto di condividere con loro il tempo, le occasioni di servizio, la preghiera e l’ascolto del Vangelo. Nel passato questi ingredienti forse erano dati un po’ per scontati e come assorbiti dalla “macchina” estiva: ora abbiamo la possibilità di riconsiderarli e riproporli, onorando un servizio educativo che non può diventare accessorio o opzionale, in quanto veicolo prezioso di evangelizzazione».

L’incaricato di pastrorale giovanile, infine, richiamo a una sempre maggiore convergenza da parte degli oratori sui materiali diocesani, rafforzando così il senso di condivisione e valorizzando il lavoro fatto a livello diocesano e regionale.

 

La nota FOCr con le prrime precisazioni sui mesi estivi

TeleRadio Cremona Cittanova
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