Esempi di innovazione e cura del Creato: giornata di riflessione sulla transizione ecologica alle Colonie Padane

Testimonianze ed esperienze nell'evento proposta dalla la Zona III in occasione del "Tempo del Creato"

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«La transizione ecologica è “insieme sociale ed economica, culturale e istituzionale, individuale e collettiva” ma anche ecumenica e interreligiosa»: queste le parole del messaggio dei vescovi per la 16ª Giornata della custodia del Creato che riassumono l’evento di sabato 25 settembre presso le Colonie Padane di Cremona.

Un evento “green”, all’aperto, nel polmone verde della città del violino, quello organizzato dalla Zona pastorale 3 nell’ambito delle iniziative promosse in diocesi durante il “Tempo del creato”.

Dopo il ritrovo, alle ore 15.30, un momento di preghiera con il messaggio dei vescovi in occasione del sesto anniversario della pubblicazione dell’enciclica “Laudato si’” di Papa Francesco.

Ha introdotto la serie di testimonianze il sindaco di Cremona Gianluca Galimberti rivolgendosi in particolar modo ai ragazzi ed invitandoli ad aiutare gli adulti nel rispetto delle regole della raccolta differenziata. L’assessore al Bilancio, Innovazione e Digitalizzazione Maurizio Manzi ha quindi sottolineato le motivazioni alla base della raccolta puntuale dei rifiuti, ricordando gli obiettivi europei per il 2030 in materia.

In seguito, mentre i più piccoli si sono destreggiati in un grande gioco ispirato al racconto “L’uomo che piantava alberi” proposto dagli scout Agesci dei gruppi Cremona 2 e 3, giovani e adulti hanno potuto ascoltare alcune belle testimonianze di diverse realtà produttive e sociali del territorio che hanno abbracciato la missione della transizione ecologica.
Il vero obiettivo, come si evince anche dalle parole dei vescovi, non consiste nella semplice attenzione a ridurre le emissioni di CO2 o a smaltire correttamente i rifiuti (comunque obiettivi essenziali e necessari), bensì nel radicale cambiamento di prospettiva: la mission è l’abbandono di quell’antropocentrismo capitalista sfrenato a favore di uno sguardo più accogliente, equo e solidale dell’ambiente, della natura e dell’uomo. Come operare, però, questa complessa transizione? Riscoprendo il gusto dell’aria buona, dell’umanità perduta e – forse anche grazie alla pandemia – ritrovata, sporcandosi le mani, nel gioco così come nel lavoro, per accorgersi della bellezza e complessità di un creato che ci è donato e consegnato affinché ce ne prendiamo cura. La transizione ecologica assume quindi i volti delle persone che scelgono di abbracciare questo proposito.

L’imprenditore Federici della ditta Bio-C ha spiegato le caratteristiche dei sacchetti biodegradabili e compostabili da loro prodotti, mentre Diana Afman dell’associazione “No spreco” ha brevemente illustrato l’impegno dell’associazione per creare economie circolari e ridurre lo spreco alimentare. È stata seguita dalla testimonianza di due giovani volontarie che collaborano attivamente con l’associazione.

Enzo Zerbini della cooperativa sociale “Il calabrone” ha raccontato i percorsi di inclusione e recupero di persone svantaggiate grazie al lavoro in una ditta di meccanica di precisione dove sono richieste alte professionalità e infine la testimonianza di Enrico Platè, educatore della cooperativa Cosper, che ha raccontato della ciclofficina “Gare des gars”.

TeleRadio Cremona Cittanova
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