Dopo San Pietroburgo i pellegrini cremonesi hanno raggiunto Mosca

In corso di svolgimento il pellegrinaggio diocesano in Russia guidato dal vescovo Napolioni

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Dopo aver fatto tappa a San Pietroburgo e Novgorod, il gruppo dei 300 cremonesi che stanno vivendo insieme al vescovo Antonio Napolioni il pellegrinaggio diocesano in Russia hanno raggiunto, nella serata di giovedì 30 agosto, Mosca. Una esperienza – quella promossa dal Segretariato diocesano pellegrinaggi, guidato da don Roberto Rota, con il supporto logistico della ProfiloTours – che intende in qualche modo contribuire alla crescita del cammino ecumenico, a partire dalla conoscenza di storie e volti di fratelli nella fede.

Così sono stati i primi giorni di pellegrinaggio, che sta facendo vivere ai partecipanti una intensa esperienza di Chiesa. Pur se i gruppi, a motivo delle massicce adesioni, sono alloggiati in hotel differenti, seguono un itinerario comune, diversificato però nelle tempistiche in modo da agevolare gli accessi ai diversi luoghi di fede, arte e cultura.

Comunità differenti che – come nella vita di ogni giorno – camminano sulla medesima strada, non senza però occasioni comuni di intensa spiritualità. Come nella giornata di giovedì 30 agosto quando tutti si sono ritrovati nella chiesa cattolica di S. Caterina d’Alessandria, a San Pietroburgo, per la Messa presieduta dal Vescovo, che ha invitato i presenti ad avere occhi che sanno fermarsi a contemplare la bellezza che si riverbera nelle splendide icone caratteristiche di questa terra.

Percorrendo la Prospettiva Nevskij, la principale e monumentale arteria della città su cui si affacciano la Cattedrale della Madonna di Kazan (protettrice della Russia a cui anche il gruppo cremonese si è affidato), la Cattedrale di S. Salvatore sul sangue versato e la chiesa cattolica di S. Caterina d’Alessandria, i pellegrini hanno potuto ammirare le ricchezze di San Pietroburgo, con la piazza del Palazzo d’Inverno o la Cattedrale di Sant’Isacco. E ancora il monastero dello Smol’nyj e la fortezza dei Santi Pietro e Paolo, edificio costruito da Pietro il Grande nel 1703 e trasformato ben presto in prigione di Stato; nella Cattedrale si trovano le tombe di molti zar e zarine, tra cui Pietro I e la grande Caterina II. Suggestiva la visita all’Hermitage, uno dei più importanti musei del mondo per la vastità e il numero delle opere d’arte ospitate.

Le giornate a San Pietroburgo hanno dato modo di recarsi anche a Novgorod, sede del più antico principato dell’antica Russia: proprio qui iniziò il Cristianesimo in Russia con il battesimo del principe Vladimir. I cremonesi hanno fatto tappa nel bel quartiere in cui vivevano artigiani e commercianti e al quale, nell’antichità, facevano capo tutti i mercanti del nord per gli scambi di prodotti, soprattutto pellame, lino, pepe e canapa. E poi il magnifico Cremlino dalle possenti mura, la Cattedrale di Santa Sofia e il Museo delle icone, di cui Novgorod fu prestigiosa scuola d’origine.

Venerdì 31 agosto tappa a Sergiev Posad (70 km da Mosca) dove si trova l’antico monastero fortificato della Trinità di San Sergio, culla e cuore della confessione ortodossa russa. Quindi, passando attraverso Suzdal e Vladimir, i cremonesi faranno ritorno a Mosca, dove avverrà la conclusione del pellegrinaggio. Nelle giornate di lunedì 3 e martedì 4 settembre il ritorno dei vari gruppi.

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I gruppi partecipanti

I 300 pellegrini che prendono parte al pellegrinaggio sono stati suddivisi in 6 gruppi.

Insieme ai fedeli di Cassano d’Adda accompagnati da mons. Giansante Fusar Imperatore, viaggiano gli iscritti individuali. Insieme a loro anche il vescovo Antonio Napolioni con il segretario don Flavio Meani, don Roberto Rota, mons. Franco Sarzi Sartori e don Giovanni Nava.

Insieme ai cremonesi delle parrocchie di S. Sebastiano e S. Felice con i rispettivi parroci (don Massimo Calvi e don Gianluca Gaiardi) anche un piccolo gruppo di Fontanella.

Altri due pullman sono riservati al gruppo di Casalmaggiore insieme alla folta rappresentanza dell’unità pastorale di Cicognara, Cogozzo e Roncadello, insieme ai rispettivi parroci don Claudio Rubagotti e don Andrea Spreafico.

C’è poi il gruppo formato dalla parrocchie di Castelleone e Caravaggio, con il parroco don Angelo Lanzeni.

Infine il pullman che riunisce le parrocchie del Boschetto (con don Maurizio Ghilardi), di Mozzanica e di Grumello (con don Ettore Dominoni).

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