Don Alessandro Capelletti chiuderà gli ingressi del fine settimana

Domenica 1° ottobre alle 17 nella chiesa dell'Annunciazione a Cassano d'Adda

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A chiudere la serie degli ingressi del fine settimana, nel pomeriggio di domenica 1° ottobre, sarà nel Milanese l’insediamento di don Sandro Capelletti, nuovo parroco della parrocchia dell’Annunciazione in Cassano d’Adda. La celebrazione, che come sempre sarà presieduta dal vescovo Napolioni, è in programma alle 17.

Prima della Messa, sul sagrato, il saluto al nuovo parroco della rappresentanza civica. Dopo la liturgica, nel salone dell’oratorio, il rinfresco a buffet offerto a tutti i presenti.

 

Profilo del nuovo parroco

Don Alessandro Capelletti, classe 1956, originario di Covo, è stato ordinato sacerdote il 21 giugno 1980. È stato vicario nelle parrocchie di San Leonardo a Casalmaggiore (1980-1888) e Immacolata e San Zeno a Cassano d’Adda (1988-1997). Nel 1997 il trasferimento a Dosolo come parroco. Nel 2011 mons. Lafranconi gli ha affidato anche la comunità di Correggioverde in qualità di amministratore parrocchiale. Dall’ottobre 2014 era vicario zonale della Zona pastorale 11.

Ora un nuovo incarico a Cassano: il vescovo Napolioni l’ha scelto infatti per guidare la comunità dell’Annunciazione in sostituzione di don Paolo Ardemagni, trasferito a Robecco d’Oglio.

 

Il saluto don Capelletti

Carissimi,

vi scrivo questo saluto dopo aver meditato e annunciato la Parole del Signore della XXII Domenica del Tempo ordinario. Il testo del profeta Geremia parla della seduzione di Dio che, come un fuoco, gli brucia nelle ossa e lo “obbliga” a fare e dire cose che non avrebbe voluto. Gesù, nel vangelo, dopo aver tacciato Pietro quale satana perché intralciava il suo percorso verso la croce, dice chiaramente che il bello della vita sta nello sposare quanto Dio ha in serbo per noi, lasciando che entri sempre più in noi, nei nostri pensieri e sentimenti, nei nostri progetti, nelle nostre relazioni, perché ci liberiamo da tutti gli schemi a cui ci siamo adeguati e riscopriamo un po’ della sana pazzia dei santi.

Vi costa salutare don Paolo, mi rendo conto. Come costa a me lasciare, dopo 20 anni, le comunità dosolesi. E le nuove sfide portano con sé tante incognite.

Mi sono chiesto, tuttavia, perché avessi portato con me, in tutti questi anni, il bagaglio prezioso delle mie passate stagione di prete. Tra i ricordi, le esperienze, i rapporti costruiti e lasciati, le gioie e le sofferenze condivise, i successi e i fallimenti, non ho mai provato la nostalgia, il rimpianto.

Ho compreso (almeno in parte) che il successo delle sfide dipende esclusivamente dal metro al quale ti affidi per calcolarlo e ne gusti la bellezza cercando quei sapori che i nostri sentimenti e le nostre aspettative umane non contemplano.

Dice san paolo nella lettera ai Romani, che abbiamo ascoltato domenica scorsa: “Non conformatevi a questo mondo, ma lasciatevi trasformare rinnovare il vostro modo di pensare, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto”.

Ecco, vengo tra voi senza progetti o schemi precostituiti.

Mi sono incontrato con don Paolo perché mi desse una mano ad entrare in questa famiglia in punta di piedi, desideroso di cogliere tutta la bellezza che il Signore vi ha concesso in questi anni.

Accoglietemi, vi prego, come compagno nel grande viaggio della vita, dove il cammino di tutti ha bisogno di fede e tanta condivisione.

Porto con me una sola certezza: ancora devo lasciarmi trasformare, rinnovare, per potervi servire come piace al Signore. Perché sarà la mia vita e la vostra gioia.

Non vi chiederò di volermi bene.

Permettete solamente che ve ne voglia io.

Dosolo, 5 settembre 2017

Don Sandro

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