Domenica a S. Agata l’ingresso di don Irvano Maglia

Alle 10 la celebrazione presieduta dal vescovo Napolioni. A seguire il rinfresco nel chiostro di S. Ilario

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Dopo i primi due ingressi dello scorso fine settimana, nella mattinata di domenica 11 settembre il vescovo Antonio Napolioni presiederà a Cremona la Messa di insediamento di don Irvano Maglia, nuovo parroco della comunità di S. Agata e S. Ilario. L’appuntamento è per le ore 10.

 

Il programma dell’ingresso

La celebrazione, che si svolgerà nella chiesa di S. Agata, sarà preceduta, sul sagrato, dal saluto del sindaco Gianluca Galimberti, che sarà affiancato dall’assessore Barbara Manfredini.

Quindi in chiesa, dopo il saluto liturgico da parte di mons. Napolioni, il vicario zonale, don Gianpaolo Maccagni, darà lettura del decreto di nomina del nuovo parroco che, al termine, aspergerà l’assemblea con l’acqua benedetta e incenserà la mensa eucaristica.

Poi Marta Lucchi, in rappresentanza dell’intera comunità parrocchiale, porgerà il saluto al vescovo e al nuovo parroco, cui sarà donata una pubblicazione sui due santi patroni.

Tra i sacerdoti concelebranti spiccheranno quanti operano in parrocchia: il vicario don Stefano Montagna e i collaboratori don Angelo Guerreschi Parizzi e don Franco Regonaschi.

Al termine dell’omelia, tenuta da mons. Napolioni, il nuovo parroco reciterà da solo la professione di fede (il Credo), segno che sarà lui il primo responsabile della diffusione e della difesa dei contenuti della fede nella comunità.

Alla fine della celebrazione, supportata con il canto della corale di S. Agata-S. Ilario diretta dal maestro Francesco Berettini, don Maglia prenderà la parola per il saluto ai nuovi parrocchiani.

Dopo la Messa la firma degli atti ufficiali da parte del Vescovo, del nuovo parroco e di due testimoni: Valeria Tregattini e Giuseppe Dasti.

La mattinata si concluderà con un festoso momento conviviale nel non lontano chiostro di S. Ilario, completamente restaurato qualche anno fa.

In preparazione all’ingresso di don Irvano Maglia, adorazione eucaristica nel pomeriggio e nella sera di giovedì 8 settembre.

 

Biografia del nuovo parroco

Don Irvano Maglia è nato a Vighizzolo di Cappella de’ Picenardi il 3 agosto 1954 ed è stato ordinato il 24 giugno 1978. Ha iniziato il suo ministero pastorale come vicario della parrocchia S. Pietro apostolo di Viadana; negli stessi anni ha ricoperto l’incarico di vice assistente diocesano Giovani di Azione Cattolica.

Nel 1990 è stato promosso parroco e inviato nella parrocchia di S. Francesco d’Assisi, nel quartiere Zaist di Cremona dove è rimasto sino al 1997. Negli stessi anni ha ricoperto anche gli incarichi di assistente diocesano Familiari del Clero e, di cui dal 1992 al 2003 è stato assistente regionale e dal 2003 al 2013 assistente nazionale. Dal 1994 al ’97 è stato inoltre presidente de La Zolla.

Nel 1997 il trasferimento, sempre come parroco, a Soresina, dove è rimasto sino al 2004; tra il 2003 e il 2004 è stato anche amministratore parrocchiale di Farfengo.
Dal 2004 ricopriva l’incarico di delegato episcopale per la Pastorale e direttore del Centro pastorale diocesano. Tra il 2005 e il 2011 è stato inoltre convisitatore per la Visita pastorale. Dal 2007 è presidente della società coop. Cittanova.

Ora il vescovo Antonio, con decreto del 9 giugno, l’ha destinato come parroco nelle parrocchie Ss. Apollinare e Ilario e S. Agata in Cremona.

 

Il saluto del nuovo parroco

Sono contento del mandato che il vescovo Antonio mi ha affidato: servire, con le doti della mia umanità e con il dono del ministero di prete, la comunità cristiana cittadina di S. Agata e S. Ilario. Rispondo volentieri alla chiamata del vescovo e attendo con gioia di iniziare il mio compito.

Le nostra comunità è giovane ma ha il pregio di fondere insieme patrimoni di fede e di opere che affondano la loro radici nella storia della chiesa cremonese e della città di Cremona, e non solo in epoche lontane, ma anche più recenti e contemporanee, in terreni coltivati da preti illustri per cultura, per genio pastorale, per passione civile.

Sono riconoscente di poter condividere la consapevolezza, già presente in voi, di contribuire a dare inizio ad un nuovo rapporto tra la comunità cristiana e la città.

In questi anni Il vescovo Dante, don Dennis, don Giampaolo, i confratelli preti e i collaboratori pastorali hanno prefigurato un volto di comunità in cammino verso rapporti fraterni tra preti e tra preti e laici potenzialmente capaci di modellare nel segno della comunione non solo la nostra comunità cristiana, ma unitamente alle altre unità e collaborazioni pastorali cittadine, capaci anche di animare un nuovo rapporto con la città.

La città rappresentata dalle istituzioni cittadine e fatta di famiglie, costituite e nuove, di giovani, di anziani, di ammalati, di stranieri e di poveri alla quale offrire il nostro contributo di comunità cristiana che vive esperienze di fraternità e di intensa collaborazione.

Le suggestioni che la Chiesa rivolge alle comunità cristiane di annunciare con gioia che la fede apporta umanità alla vita delle persone e che la famiglia, così come è nel piano di Dio, è dono e modello per la chiesa tutta, ci accompagnano in questo cammino da voi già iniziato.

Accolgo con gratitudine l’eredità dei parroci e confratelli preti che mi hanno preceduto.

Intendo condividere con il meglio di me stesso lo sforzo di innovazione pastorale per una maggiore efficacia missionaria espressa da tanti fratelli e sorelle laici, sia singolarmente che in forma associata. E’ la premessa per costituire sempre più una comunità di missionari testimoni della fede nei momenti e nei luoghi della vita.
L’eucarestia domenicale, la cura per la crescita nella fede di piccoli e adulti , l’ascolto degli anziani, la compagnia agli ammalati, l’apertura ad altre culture sono le dimensioni che fanno la nostra comunità cristiana, ma in un tempo di cambiamento d’epoca tutto va ricompreso in una sintesi nuova per la quale dobbiamo metterci in ascolto di coloro che meglio o più intensamente, anche in forme negative, interpretano il cambiamento: i giovani e le famiglie, in particolare le famiglie giovani.

Non è stato tuttora e non sarà un compito facile. Voi lo sapete, per esperienza, più di me. Già ora e ancora in futuro dovremo fare i conti con le nostre debolezze, i nostri limiti, il contributo ma anche il peso delle tradizioni in termini di strutture e consuetudini consolidate, le difficoltà poste dalla cultura dell’indifferenza al vero e al bene, le complicazioni di una vita frenetica, ma avremo sempre la grande risorsa, non solo della provvidenza divina, ma anche dello Spirito che guida il discernimento là dove insieme, nella sincerità del cuore e delle parole, cercheremo la volontà di Dio. Siano auspicio anche per noi, consapevoli della complessità in cui siamo immersi, le parole evangeliche: “… ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile ad un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche” (Mt, 13,51).

Saluto con un gioioso arrivederci i confratelli preti, i collaboratori pastorali, le famiglie, i giovani, gli ammalati, per i quali desidero sin da ora pregare il Signore perché dia loro consolazione e a noi la volontà di non lasciarli soli. Invoco la benedizione del Signore sulla nostra comunità di S. Agata e S. Ilario.

don Irvano

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