Domenica a Cristo Re l’ingresso di don Enrico Trevisi

Alle 18.30 il vescovo Napolioni presiederà l'insediamente del nuovo parroco

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Nell’ambito degli insediamenti dei nuovi parroci, domenica 18 settembre si svolgerà il secondo ingresso nella città di Cremona. Coinvolta la parrocchia di Cristo Re, in zona Po, dove alle 18.30 il vescovo Antonio Napolioni presiederà la Messa di insediamento di don Enrico Trevisi, per dodici anni rettore del Seminario vescovile di via Milano.

 

Il programma dell’ingresso

La processione con i sacerdoti concelebranti prenderà le mosse dall’ex casa parrocchiale, situata a fianco della chiesa parrocchiale, all’ingresso dell’oratorio.

Tra i sacerdoti concelebranti ci saranno i preti residenti così come i diaconi permanenti della parrocchia. A Cristo Re, infatti, risiedono Giuseppe Mazzolini, Flavio Carli e Marco Ruggeri.

Da segnalare il fatto che don Trevisi, sotto i paramenti liturgici, indosserà il camice regalato per l’occasione dalla parrocchia.

Prima di entrare in chiesa, in piazza Giovanni Cazzani il nuovo parroco e il vescovo riceveranno il saluto del sindaco Gianluca Galimberti, che sarà affiancato dal consigliere comunale Luca Burgazzi, residente in parrocchia.

All’inizio della Messa, dopo il saluto liturgico da parte di mons. Napolioni, il vicario zonale uscente, don Gianpaolo Maccagni, darà lettura del decreto di nomina del nuovo parroco che, al termine, aspergerà l’assemblea con l’acqua benedetta e incenserà la mensa eucaristica.

Poi Morena Roncolato, in rappresentanza dell’intera comunità parrocchiale, porgerà il saluto al vescovo e al nuovo parroco.

Al termine dell’omelia, tenuta da mons. Napolioni, il nuovo parroco reciterà da solo la professione di fede (il Credo), segno che sarà lui il primo responsabile della diffusione e della difesa dei contenuti della fede nella comunità.

Alla fine della celebrazione, supportata con il canto dal coro parrocchiale, don Trevisi prenderà la parola per il saluto ai nuovi parrocchiani.

Dopo la Messa la firma degli atti ufficiali da parte del Vescovo, del nuovo parroco e di due testimoni: Lucia Frati e Pierluigi Adami.

Seguirà un festoso momento conviviale in oratorio.

In preparazione all’ingresso di don Trevisi due appuntamenti: venerdì 9 settembre in chiesa si è svolta un’adorazione eucaristica, venerdì 16 (alle 21 in oratorio) incontro per approfondire il ministero del parroco con don Gianpaolo Maccagni, vicario episcopale per il clero e il coordinamento pastorale.

 

Biografia del nuovo parroco

Don Enrico Trevisi è nato a Asola (Mn) il 5 agosto 1963 ed è stato ordinato il 20 giugno 1987 mentre risiedeva nella parrocchia di Pieve S. Giacomo. Laureato in Teologia morale a Roma, è rientrato in diocesi nel 1990 con l’incarico di vicerettore del Seminario.

Dal 1997 al 2004, pur continuando l’insegnamento in Seminario, è stato direttore del Centro pastorale diocesano e, dal 1997 al 2003, anche dell’Ufficio diocesano per la Pastorale sociale e del lavoro. Inoltre tra il 2000 e il 2005 è stato assistente spirituale della Acli.

Nel 2004 è rientrato in Seminario con il ruolo di rettore. Ora mons. Napolioni, con decreto del 10 giugno, l’ha nominato parroco della parrocchia di Cristo Re in Cremona, succedendo a don Giovanni Cavagnoli.

 

Il saluto del nuovo parroco

Anzitutto esprimo la gioia di venire in mezzo a voi e ringrazio il vescovo Antonio per aver assecondato il mio desiderio di lavorare in parrocchia, un desiderio che è nel cuore e nella radice di ogni sacerdote.

Arrivo con la sincera riconoscenza per quello che il Signore ha già seminato e per quello che sta crescendo in mezzo a voi, anche tramite il ministero generoso dei sacerdoti che hanno fondato e coltivato la Parrocchia di Cristo Re. Un grazie particolare a don Gianni, che è stato mio insegnante e poi collega nello Studio Teologico, e a don Diego che da subito mi ha accompagnato nel decifrare gli innumerevoli fermenti di grazia sparsi nel quartiere Po.

Un grazie a don Mario e don Pierluigi, ai diaconi, alle famiglie, a tutti i collaboratori nell’ambito della liturgia, della catechesi, della carità, delle differenti ed esaltanti sfaccettature della missione educativa (e pensiamo anzitutto all’Oratorio). Ho già intravisto tanta ricchezza di proposte e di servizi per comunicare la bellezza del Vangelo e l’ansia di carità verso tutti, specialmente verso i ragazzi e verso i poveri. Arrivo riconoscendo che c’è un cammino parrocchiale già tracciato, una carità già testimoniata, una fede già celebrata, e tante iniziative già pensate e programmate. Arrivo con il desiderio di proseguire con tutti voi in questo cammino.

Arrivo con la certezza che “la gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù” (papa Francesco, Esortazione apostolica Evangelii gaudium n. 1). E dunque con il proposito di aiutarvi a riconoscere e re-incontrare sempre di nuovo il Signore Gesù.

Con voi imparerò a fare il parroco, e conto davvero sia sulla vostra Misericordia sia sul vostro aiuto, competente e prezioso. Dell’aiuto di Dio, per me e per voi, ne sono certo. Io arrivo come ultimo e sarò chiamato a presiedere la duplice mensa della Parola e dell’Eucaristia: ma rimango ultimo nel conoscere le persone, nell’imparare i bisogni da saziare, le ferite da curare, le famiglie da accogliere, i ragazzi da incoraggiare.

Ho bisogno di essere accompagnato a conoscere, a servire, ad amare.

In questi giorni ho ripreso in mano un vecchio testo di don Primo Mazzolari. Si parla della parrocchia come di uno strumento per “una carità senza limiti, come senza limiti sono i bisogni dei parrocchiani, dei vicini, che sono pochi, dei lontani, che sono molti”. Poi nel suo stile ci sono affermazioni provocatorie: “La parrocchia è una meravigliosa e insostituibile istituzione, ma chiede di essere ‘rifatta’ su misura delle nuove, urgenti necessità”. E cercheremo insieme di capire queste nuove urgenti necessità che riguardano le famiglie, i giovani, gli anziani, i malati, i disoccupati, gli immigrati… “La parrocchia – dice sempre Mazzolari – al servizio dei poveri vuol dire semplicemente amare di più chi ha bisogno di essere amato di più, e non lasciare fuori questi o quelli dal nostro amore”.

Insieme cercheremo di crescere nella capacità di amare di più chi più ne ha bisogno… tenendo fisso lo sguardo sul Signore Gesù, aiutandoci a restare sulle frequenze della sua Parola, aperti all’azione dello Spirito.

Un abbraccio a tutti, a partire da coloro che sono feriti nel cuore, che sono malati, che sperimentano le fatiche della vita, le trame oscure delle tante ingiustizie e peccati che rendono tristi anche questi giorni. Ho già iniziato a ricordarvi nella preghiera…

E ricordatevi anche voi di pregare per me… e per i miei cari seminaristi perché il cammino di ciascuno sia nella fedeltà al Vangelo e nell’amicizia con il Signore, che è il vero tesoro della vita.

don Enrico

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